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| Misa si sistemò alla benemeglio contro un masso e sfilò dalla sacca un lungo bastoncino di carne essiccata che allungò a Vladimiro che si era accucciato ai suoi piedi abbandonando la bimba muta. - Te lo sei meritato - iniziò con un'espressione severa - devono essere anni che non ti avventuri fuori dal villaggio - iniziò - più o meno da quando ci siamo incontrati quel giorno - sospirò - eri l'ombra di quel che sei adesso, temevo che ci avresti lasciato la pellaccia. Vladimiro assunse un'espressione sconsolata rammentando quel triste momento della sua vita quando, in fin di vita, era riuscito a trascinarsi fino ai confini del villaggio dopo esser scampato a un combattimento magico in cui la sua padrona aveva perso la vita. Rosicchiò il bastoncino con gratitudine senza aspettarsi altro. Misa gli grattò la testa e si lasciò sfuggire un sorriso che lo riempì di gioia, erano infatti molto rari simili combattimenti da parte della maga verso i suoi sottoposti. - Cerca di riposare, domani sarà un'altra giornata difficile. Si stiracchiò e si accoccolò contro di lei facendo appena un sonoro rumore che avrebbe potuto esser scambiato per delle fusa.
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