La casa infestata, Misa

La proprietaria della Stamberga Urlante non esitò molto ad indicargli uno dei pochi uomini seduti e silenziosi in quel caos.
L'uomo era chino sul suo bicchiere vuoto, come impaurito di incontrare gli sguardi altrui. I suoi capelli erano radi ma voluminosi, grigi tendenti al giallo. A giudicare dall'aspetto non era molto anziano, direi più un uomo maturo verso la metà dei suoi anni.
Diede un colpo di tosse, alzò un attimo lo sguardo verso Reina che usciva e poi lo richinò stringendo le labbra.

L'uomo sentendosi chiamare si voltò verso di lei.
"Si, sono io giovane... Siete qui per la mia offerta di lavoro?"

Il suo volto lasciava trasparire una sorta di stress dovuto probabilmente al problema che lo aveva fatto allontanare da casa.

"La mia casa è piena di quei mostri, piena!! Topi, scarabei e spiriti maligni... Dovete aiutarmi, vi prego, non dormo da 2 giorni, sono stato sfrattato da casa mia.. vi prego aiutatemi!"
L'uomo stava quasi per piangere mentre diceva queste ultime parole.
"Venite con me, vi accompagno"

I due si misero in viaggio e percersero la via principale che portava dalla piazza al margine sud della cittadina. Arrivarono quindi ad una casa molto diversa dalle altre. Era molto lussuosa, o almeno all'esteno cosi appariva; molto più alta e stretta delle altre, come se fosse su più piani. L'uomo si fermò dinnanzi ad una piccola botola che conduceva al magazzino, estrasse una chiave dalla tasca ed aprì il lucchetto.
"Vi conviene passare dalla cantina... buona fortuna signorina. Io vi aspetterò qui dinnanzi."

L'uomo richiuse la botola col lucchetto mentre sussurrava
"Non si preoccupi.. non è una trappola..."

La cantina era buia e grazie alla piccola fiaccola da lei presa si poteva intravedere in un raggio di alcuni metri.
Colonne e scaffali inpolverati la facevano da padrona assieme ad un forte odore di putrefazione. Ragnatele e pezzi di legno mangiucchiati erano ad ogni angolo. Nel buio si udivano alcuni rumori dai piani superiori o dal soffitto, ma non si riusciva a distinguere se erano dati dal tempo o dal passaggio di qualcuno. Poi apparvero alcuni occhi da dentro uno scaffale, occhi giallognoli colpiti dalla luce della torcia.

Misa fece quindi per avvicinarsi mentre illuminava la zona dello scaffale. Più si avvicinava più notava che quegli occhi erano fissi su di lei ma non sembravano affatto rispondere alla luce.
Giunse quindi ad molto vicina ad essi da capire che ero fissi, quasi finti. Sembravano essere parte di una maschera su un manichino o una bambola che riposava in quello scaffale. Osservando la forma vide che non aveva vestiti addosso, le mani strette sulle ginocchia e rannicchiata in posizione fetale ma con il volto che guardava avanti. Misa udì un acutirsi dei rumori del soffitto e riconobbe come dei passi, felpati ma numerosi passi.

Durante quei bagliori ella riuscì a vedere una forma sottile scappare nell'ombra a metà tra il pavimento e il soffitto.
"Eccolo li" pensò tra se.
Prese cosi a seguirlo finchè non ne perse le tracce vicino a quelle sembravano essere le scale che portavano al piano terra dell'abitazione.

La porta lentamente si aprì, Misa di scatto si posizionò nell'ombra per non essere vista, ma quando la porta fu aperta nessuno vi era dinnanzi.
Un rumore animalesco, come un sussurro misto a saliva, proveniente da dietro di lei la fece irrigidire dallo spavento. Voltarsi e vedere cosa lo aveva provoicato o correre sulle scale misteriose.

Quello che vide non fu però sufficente ad evitarlo.
Sottili e pelose zampe le si appoggiarono sulle spalle facendola cadere in avanti e facendole perdere la presa della torcia. Sopra le sue gambe ora stava un ragno di color marroncino nero di dimensioni elevate (è grosso quanto te se sta in piedi quindi non è piccolo ). Le sue zampe le accarezzavano le gambe come quasi a stringerla in esse mentre il corpo secresceva uno strano liquido, ma la luce non era sufficenta a capirne il colore. In pochissimo tempo attorno alla luce apparvero altre 5 o 6 zampe ma non si capiva il numero delle effettive bestie.

[Situazione]
Misa è stesa a terra sul davanti. Non ha più la torcia, ma un ragno sulle gambe e parte bassa del corpo. La torcia è poco distante da lei con altri mostri vicino.


[Effetti]

Il ragno sfruttando il liquido da esso prodotto lo fece cadere sulla schiena della donna provocandole diverse escoriazioni e buchi sul vestito.


[Turno ragno]

Vedendo la pelle esposta attaccò con un morso.