Stanza di Morzan

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ArthasNG
view post Posted on 11/5/2010, 14:53




Vi era un'ala nel maniero in cui pochi, pochissimi, andavano e nessuno, di quelli che lo faceva, ci andava volontariamente. Se erano costretti a recarsi fin là per qualche incarico, svolgevano in fretta il loro compito e si dileguavano quanto più rapidamente possibile.
Il corridoio del castello era ampio e lungo, con morbidi tappeti che coprivano il pavimento di marmo e le pareti costellate di splendidi arazzi e ritratti di personaggi famosi. Candelieri dorati appesi ai muri distribuivano una luce soffusa, soffocata tuttavia da una pesante oscurità che regnava sovrana persino durante le ore diurne, dato che non vi erano finestre. Numerose porte davano su ricche stanze piacevolamente adorne. Tuttavia quelle porte erano tutte sbarrate e le stanze prive di occupanti. Tutte ad esclusione di una.
Sembrava che la tetra presenza di quel misterioso ospite avesse influenzato l'atmosfera dell'ambiente. Il corridoio infatti odorava di chiuso e la temperatura era molto bassa, persino in estate. L'aria era densa e pesante, tanto che coloro che percorrevano quei corridoi avevano l'impressione di soffocare, come se una maligna entità volesse strappar loro via l'ultimo fiato.
Il silenzio era talmente assoluto e totale da dare l'impressione di aver assunto vita propria.
In fondo al corridoio vi era la stanza del misterioso occupante. Un'enorme porta di legno scuro, dava su un'ampio studio. In quella sala vi era un'incredibile quantità di volumi e pergamene, disposti in numerosi scaffali alle pareti. Numerosi tavoli affollavano la sala e nella penombra si potevano intravedere sopra di essi ogni genere di oggetti meravigliosi o raccapriccianti: tomi arcani, teschi, alambicchi, vasi in salamoia contenenti varie creature.
Una grande finestra a vetrata dava su un piccolo balcone, che a sua volta si affacciava su una inquitante foresta, talmente fitta da non lasciar passare la luce del sole. Un'altra porta nella sala dava su un'ulteriore stanza: la camera da letto di Morzan. Questo era un luogo privato, a cui nessuno poteva evere accesso. Esso era ammobiliato con un letto a baldacchino, più per ornamento che per uso effettivo, dato che Morzan non aveva bisogno di dormire, una libreria con alcuni volumi selezionati, una scrivania da lavoro ed un armadio.

L'oscurità si fece improvvisamente più densa e l'aria più fredda. Una figura, simile alla personificazione della morte, si fermò sulla soglia. I suoi occhi scarlatti presero ad esaminare con accuratezza la stanza, soffermandosi su ogni particolare. Una volta completata l'ispezione la figura si apprestò ad entrare nella stanza.


<<Sono a casa>> Sussurrò Morzan. <<per un po' dimorerò qui.>>

Edited by ArthasNG - 13/5/2010, 11:40
 
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