| Ci sono poche band così lontane dalla musica che ha avuto successo presso il grande pubblico negli ultimi vent'anni, ma che pure hanno avuto così grande influenza su di essa.
Questa può sembrare una contraddizione, eppure, anche se i Depeche Mode non hanno mai cercato il successo commerciale, la loro musica ha avuto profonda risonanza nella cultura popolare.
I Depeche Mode sono sempre andati per la loro strada, da outsiders, nonostante una popolarità fenomenale. Ma quando artisti tanto diversi come Air, Smashing Pumpkins, Tricky, Les Rhythms Digitales, Derrick May, Placebo, Primal Scream, Deep Dish e Todd Terry riconoscono tutti di dovere qualcosa ai Depeche Mode, si può immaginare come la storia più recente della musica popolare non sarebbe certamente stata la stessa senza questa band.
Recentemente il periodico britannico Arena ha affermato che i Depeche Mode hanno contribuito a creare l'house di Chicago, da un seminterrato di Basildon. Non è proprio la verità letterale, forse, ma ci è andato abbastanza vicino nell'enfatizzare la condizione unica di un gruppo che ha sempre avuto lo straordinario talento di prevedere e delineare le tendenze, pur restando fuori dagli stretti parametri delle mode prevalenti.
I Depeche Mode, per esempio, non sono un gruppo dance.
La loro musica, comunque, ha avuto una influenza determinante sul beat della cultura dance. Derrick May, il decano della techno di Detroit, è stato tra i primi ad utilizzare i contagiosi ritmi dei Depeche Mode nel contesto di una musica nera completamente nuova.
La musica dei Depeche Mode è stata anche "remixata" e rimodellata da DJ e produttori di grande successo come DJ Shadow, Air, Adrian Sherwood e la On-U Sound, Tim Simenon, Club 69 e Motorbase. Tutto questo, comunque, è cominciato con un'ambizione modesta: realizzare un singolo. Il gruppo, originario di Basildon in Essex, è stato fondato da Vince Clarke, Andrew Fletcher , Dave Gahan e Martin Gore nel 1980. Chiamata inizialmente Composition of Sound, la band ben presto cambiò la propria denominazione in Depeche Mode ("moda veloce"), dal titolo di una rivista di moda francese. Fu probabilmente questo l'unico periodo in cui il gruppo fece parte di una più ampia corrente.
Passando dalle chitarre ai sintetizzatori, i Depeche Mode si ritrovarono con una solida reputazione nel mondo dei club in pieno periodo post-punk. A dire il vero, il gruppo fece il suo debutto in sala d'incisione con 'Photographic', un brano che nel 1981 fu inserito nella prestigiosa compilation 'Some Bizzare'. Anche prima che venisse pubblicato quell'album, comunque, la band aveva avuto occasione di incontrare, durante un'esibizione londinese, il produttore / fondatore della Mute Records.
Questi immediatamente propose ai Depeche Mode quello che loro più desideravano - realizzare un singolo. Fu l'inizio di una rapporto essenzialmente simbiotico tra un gruppo ed un'etichetta discografica: un elemento decisivo per il futuro successo dei Depeche Mode. Il gruppo debuttò per la Mute con 'Dreaming of Me', un singolo pubblicato nel Marzo 1981. Sebbene arrivasse solo alla 57a posizione nella classifica britannica, questo disco fu il primo di una incredibile serie di singoli di successo.Fu seguito, circa tre mesi dopo, da 'New Life' - che raggiunse l'11a posizione in classifica e 'Just Can't Get Enough', primo disco dei Depeche Mode arrivato nel Top 10. Niente male in un solo anno. In questi primi mesi, i Depeche Mode si trovarono costantemente in tour, cosa che ebbe come conseguenza la prima crisi della band. Vincent Clarke, compositore principale, cominciò ad essere sempre più stanco della vita 'on the road', preferendo di gran lunga il lavoro in studio.
Dopo la pubblicazione di 'Speak and Spell', di conseguenza, Clarke lasciò il gruppo e formò gli Yazoo con Alison Moyet.
Fu probabilmente, un momento decisivo per i Depeche Mode.
Martin Gore diventò il compositore del gruppo, segnalandosi così come nuovo talento emergente.
Nei successivi 17 anni, Gore ha dimostrato di essere tra i più validi autori della sua generazione, non solo per il suo ricco repertorio di canzoni di qualità, ma anche per il notevole numero di successi.
L'atmosfera gentile ed ipnotica del primo singolo dei Depeche Mode del dopo-Clarke, 'See You', per esempio, fu solo la prima dimostrazione del senso della melodia di Gore. Pubblicato all'inizio del 1982, il singolo raggiunse la 6a posizione in classifica - la più alta raggiunta dai Depeche Mode sino a quel momento. Il ruolo musicale interpretato da Clarke nel gruppo, nel frattempo, era stato occupato da Alan Wilder, a completamento di una formazione che sarebbe rimasta immutata nei successivi 13 anni. Ci furono poi altri due singoli di successo - 'The Meaning of Love' e 'Leave in Silence' - prima dell'uscita del loro secondo album, 'A Broken Frame', nell'ottobre 1982.
Il lavoro raggiunse anche la Top 10 britannica, un traguardo che confermò la band nel suo nuovo status di pop stars. Come sempre nella storia dei Depeche Mode, comunque, il gruppo non si è mai conformato al convenzionale stereotipo pop.
All'inizio, c'erano proprio le sonorità della loro musica - come testimoniato dal loro terzo album, 'Construction Time Again', pubblicato nell'autunno del 1983. Fu un momento cruciale nella storia dei Depeche Mode, il primo album tutto nuovo, in cui la band poteva dimostrare una completa padronanza delle proprie capacità.
Il modo di incidere dei Depeche Mode rese obsoleti metodi e strumenti convenzionali.
Ad essi venivano invece preferite le nuove possibilità offerte da computers e campionamenti (a dire il vero, per 'Pipeline' la band campionò il rumore dei treni della metropolitana di Londra, allontanandosi in modo radicale e pionieristico dalle tecniche di registrazione più ortodosse).
Ironia della sorte, le tecniche utilizzate in quei primi anni sono oggi lo standard per tutti i gruppi.
Poi ci fu una piccola dicotomia tra i versi ed il contesto musicale. In 'Construction Time Again', Gore aveva inserito versi profondi e meditati, molto più dark di quanto la musica, ritmata e spesso irresistibilmente ballabile, avrebbe potuto suggerire.
Era un mondo del tutto diverso dal pop di 'New Life'.
'Construction Time Again' si rivelò un grande successo in Gran Bretagna, ma portò ai Depeche Mode anche il loro primo vero successo europeo.
L'album raggiunse, per esempio, la 7a posizione in Germania, anticipando la grande popolarità che il gruppo avrebbe conquistato in tutto il continente negli anni successivi.
Un altro grande traguardo fu raggiunto nel 1984, quando il singolo 'People Are People' raggiunse la 13a posizione nella classifica americana, qualificandosi come il primo successo dei Depeche Mode negli Stati Uniti. A dire il vero, questo successo fu sostenuto dalla pubblicazione dell'album 'Some Great Reward', che scalò la classifica americana sino alla 51a posizione.
Questo fu uno dei primi segnali premonitori del successo internazionale che sarebbe seguito. Se doveva esserci un periodo di sosta in tutto questo lavoro, esso arrivò l'anno successivo, quando la band pubblicò solo due singoli, 'Shake the Disease' e 'It's Called a Heart', insieme alla raccolta 'The Singles 1981-85'. I Depeche Mode, comunque, tornarono sulle scene in maniera straordinaria nel 1986, quando tennero un gran numero di concerti per presentare il loro nuovo album 'Black Celebration', che raggiunse il terzo posto della classifica inglese. Ci sono alcuni momenti chiave nella carriera di ogni gruppo.
Per i Depeche Mode, il grande cambiamento arrivò tra il 1987 e il 1988, quando essi diventarono veramente una band dal successo internazionale. L'uscita, nell'ottobre del 1987, dell'album 'Music for the Masses' diede il via a quell' affermazione.
Sebbene arrivò solo alla trentacinquesima posizione della classifica americana, l'album riuscì a catalizzare l'attenzione del pubblico per i tour americani della band, che sembrò diventare il fulcro di una nuova cultura musicale alternativa in rapida espansione. Improvvisamente, in America la band suonava davanti ad un pubblico maggiore di quello che aveva comprato i loro album. Il 18 giugno del 1988 i Depeche Mode chiusero il loro tour americano esibendosi al Rose Bowl, Pasadena, di fronte a 75.000 persone.
Questo periodo così importante nella storia del gruppo è documentato da '101', un album live e un film diretto da D.A. Pennebaker, il leggendario autore americano di documentari. L'album e il film uscirono nel 1989. Inoltre c'era, ovviamente, una nuova scena che sperimentava e si affermava a Detroit e così la musica dei Depeche Mode fu adottata e modellata da una nuova generazione di pioneri della dance e quindi assimilata dalla cultura nera contemporanea.
Il gruppo, a quanto pare, ha dato il via a nuove possibilità all'interno del panorama musicale.
Nel 1989 - a conferma del grande impatto dei Depeche Mode in America - 'Personal Jesus' diventò il singolo 12 pollici più venduto nella storia della Warner Bros. , la loro etichetta americana, superando anche le tante copie vendute da artisti quali Madonna e Prince. In quello stesso anno il gruppo intraprese il tour mondiale Violator, che cominciò in America e terminò con tre spettacoli alla Wembley Arena di Londra.
Il successo crescente del gruppo in quei dieci anni è stato consolidato nel 1990 dalla pubblicazione dell'album 'Violator'. Registrato a Milano, a Londra e in Danimarca , l'album raggiunse il secondo posto delle classifiche inglesi e tedesche e il settimo di quella americana. Nel giro di un anno le vendite dell'album erano quasi di sei milioni di copie in tutto il mondo.
Se 'Violator' presentava un suono nuovo e più duro, 'Songs of Faith & Devotion', il loro album del 1993, era sicuramente influenzato dall'energia cruda del rock americano emergente. Gahan, ad esempio, ha rivelato che quando ha ascoltato per la prima volta gruppi come Nirvana, Jane's Addiction e Tools, ha immediamente riconosciuto le stesse intense qualità che lo avevano avvicinato alle bands del punk inglese della fine degli anni Settanta. 'Songs of Faith & Devotion' arrivò al vertice delle classifiche americane, inglesi ed europee. Ad esso seguirono il lungometraggio 'Depeche Mode/Devotional' e l'album 'Songs of Faith & Devotion Live'. A quel punto per il gruppo arrivo' un lungo periodo di riposo.
L'esaurimento mentale collettivo che seguì il tour mondiale Devotion (156 concerti in 14 mesi) portò alla fine all'abbandono di Alan Wilder e a gravi conflitti emotivi per Dave Ghan, Martin Gore e Andrew Fletcher. In efffetti, sembrava che la fine del gruppo fosse ormai arrivata e nessuno poteva negare quanto i tre fossero vicini a chiudere quel sodalizio artistico che era durato quasi quanto tutta la loro vita da adulti.
Dopo tre anni, molto lentamente, i tre componenti della band rimasti cominciarono a ricostruire non solo la loro vita personale ma anche il futuro dei Depeche Mode.
Tutto è ruotato intorno al formidabile talento come autore di Martin Gore, le cui nuove canzoni hanno dato nuova energia e nuove ambizioni a tutto il gruppo. I Depeche Mode hanno ripreso a registrare a Londra con la regia di Tim Simenon (l'artefice del progetto Bomb the Bass, che in precedenza aveva curato le versioni remix di alcuni brani della band). I Depeche Mode - che una volta evitavano gli strumenti convenzionali - hanno coinvolto nelle incisioni talenti come quelli del batterista Jaki Liebziet (già con il gruppo sperimentale tedesco dei Can), del bassista ex-componente dei Living Colour Doug Wimbish e quello del virtuoso della pedal steel guitar B.J. Cole. I Depeche Mode sono tornati trionfalmente nel 1997 quando 'Barrel of a Gun' è entrata direttamente alla quarta posizione della classifica inglese, l'entrata più alta nei 17 anni di storia del gruppo. 'It's No Good' , il singolo successivo, ha raggiunto la quinta posizione e ha anticipato l'uscita dell'album 'Ultra', che ha immediatamente conquistato il vertice delle classifiche mondiali.
Questo è stato anche l'inizio di un nuovo capitolo nella storia del gruppo, che torna ad esibirsi dopo quattro anni. Le prime date del tour accompagnano la pubblicazione di 'The Singles 1986-98', il seguito della raccolta di successi pubblicata nel 1985.
Quattro anni è l'impressionante cifra che si ottiene sommando il numero di settimane in classifica dei brani contenuti nelle due antologie, un primato che solo pochi altri artisti possono vantare.
Poi ci sono gli albums, naturalmente, che hanno venduto più di 40 milioni di copie in tutto il mondo. Non male per un gruppo che all'inizio voleva fare solo un singolo.
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