VANGELO DI GIUDA
Il Vangelo di Giuda è un vangelo apocrifo di origine gnostica, scritto in copto probabilmente verso la metà del II secolo, forse a partire da un prototesto greco perduto. L'attribuzione pseudoepigrafa è a Giuda Iscariota, l'apostolo traditore.
Il testo discolpa l'apostolo Giuda, precisando come Gesù stesso gli avesse chiesto di tradirlo. Descrive poi la cosmologia gnostica in una rivelazione privata a Giuda, ritenendolo più degno degli altri apostoli.
Perduto per secoli, ne è stato ritrovato un manoscritto presso al-Minya (Egitto) nel 1978.
Per secoli di esso rimasero disponibili solo brevi citazioni indirette ad opera di alcuni Padri della Chiesa. In particolare il testo viene citato per la prima volta da Sant'Ireneo di Lione nella sua opera Adversus haereses (Contro le eresie), scritta attorno al 180:
« [...secondo i Cainiti] solo Giuda il traditore conosceva la Verità come nessun altro e che per questo ha realizzato il mistero del tradimento, in seguito al quale tutto, in terra e in cielo, rimase sconvolto. Essi hanno dunque prodotto una storia fondata su dette basi e l'hanno chiamata Vangelo di Giuda. »
(Adversus haereses, I. 31,1)
Verso la fine degli anni Settanta ne fu ritrovato presso El Minya, in Egitto un manoscritto in copto redatto su papiro e legato da un laccio di pelle. Il manoscritto, chiamato Codice Tchacos, è datato tra il III e il IV secolo. Nelle sue 66 pagine sono contenute anche altre opere:
una recensione della apocrifa Prima Apocalisse di Giacomo,
una recensione della apocrifa Lettera di Pietro a Filippo,
alcuni frammenti di un testo provvisoriamente denominato Libro di Allogene.
L'esame al carbonio di alcuni campioni e del contenitore esterno del manoscritto, avvenuto nell'università dell'Arizona, hanno fornito datazioni diverse, la cui media si aggira tra il 220 e il 340 d.C., con un margine d'errore di 50 anni.
Il manoscritto, dopo lunghe peripezie e passaggi di proprietà, rimase in una cassetta di sicurezza a Long Island (Usa) per 16 anni prima di venire acquistato dall'antiquaria di Zurigo Frieda Nussberger-Tchacos nel 2000 per circa 300.000 dollari. Dopo aver tentato per due volte di rivenderlo, Tchacos, preoccupata dal deterioramento del testo, lo affidò nel 2001 alla Maecenas Foundation for Ancient Art di Basilea per farlo conservare e tradurre
Il manoscritto è stato autenticato e tradotto dopo un lavoro durato cinque anni. Alcune pagine ricostruite sono state mostrate in pubblico per la prima volta il 6 aprile 2006 a Washington (Usa), nella sede della National Geographic Society.
Si tratta di un testo che prende le difese di Giuda Iscariota, discepolo di Cristo; il contenuto del vangelo mostra forti analogie colla dottrina dei Cainiti e dei seguaci di Basilide. Il Vangelo di Giuda interpreta differentemente il rapporto tra Gesù e Giuda: contrariamente a quanto raccontano Matteo, Marco, Luca e Giovanni nel Nuovo Testamento, dove Giuda è ritratto come un traditore, secondo questo vangelo Giuda consegna Gesù alle autorità su richiesta dello stesso Cristo.
Craig Evans, docente di Nuovo Testamento presso l'Acadia Divinity College dell'Acadia University di Wolfville, in Canada, spiega il testo in questo modo: è come se Gesù avesse segretamente dato istruzioni a Giuda affinché lo consegnasse alle autorità romane. Si spiega così la frase a lui rivolta e riportata dal Vangelo di Giovanni: «Qualunque cosa tu debba fare, falla in fretta». "il tradimento dell'apostolo è dipinto come un atto di obbedienza" e poiché "il sacrificio del corpo carnale di Gesù è la chiave della redenzione" in effetti "Giuda nel testo si profila come un eroe, che finisce per essere invidiato ed addirittura maledetto"
Cristo parla poi al suo discepolo prediletto (Giuda) del vero significato della Genesi, espone quindi una complicata cosmogonia dove compaiono numerosi esseri sovrumani: angeli, angeli del caos, eoni e luminari, tutti guidati dallo Spirito supremo. Vi sono due specie di esseri umani: i primi sono uomini dall'anima immortale, creati da Dio secondo l'archetipo; i secondi sono esseri mortali, discendenti da Adamo e generati da un angelo del caos. Gli ultimi, la maggioranza degli uomini, non sono in grado di raggiungere la salvezza e praticano culti in onore di un falso dio, non conoscendo affatto la natura del vero Dio.
Questo tipo di concezione antropologica è tipica delle dottrine esoteriche gnostiche, come pure la complessa cosmogonia articolata in gerarchie di emanazioni che si susseguono.
La ricercatrice americana April D. DeConick ha di recente pubblicato un libro The Thirteenth Apostle: What the Gospel of Judas Really Says. Nel quale la studiosa mette in discussione la prima traduzione fatta dai ricercatori del National Geographic Society. Secondo la sua traduzione Giuda non appare come il discepolo preferito da Gesù ma come un demone. Nella prima traduzione infatti la parola daimon venne tradotta con spirito, mentre normalmente spirito è la traduzione di pneuma, mentre daimon vuol dire demonio. In un altro passo è stata omessa una particella negativa che sovverte completamente il senso del testo. Giuda non sarebbe preservato per la santa generazione ma preservato dalla santa generazione. Errore che è stato riconosciuto dai primi traduttori. Vedi articolo su Times
Gli esponenti del cristianesimo tradizionale affermano che il Vangelo di Giuda non apporta modificazioni al corpus teologico classico circa il ruolo di Giuda e di Gesù: siamo di fronte ad un testo gnostico tardo, benché noto già ad Ireneo nel 180, e i principali teologi cristiani non lo considerano una nuova fonte dottrinale tale da potersi paragonare o contrapporre efficacemente alle fonti tradizionali, in particolare ai quattro vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Gli avvenimenti raccontati in questo vangelo, quindi, vanno ricondotti all'ambiente in cui questo vangelo è sorto, come già è stato fatto con gli altri testi gnostici finora ritrovati e già da tempo disponibili.
Il papa Benedetto XVI, non abbandonando la tradizione della Chiesa cattolica in merito ai testi gnostici, rigetta, da un punto di vista teologico e dottrinale, la tesi espressa dal documento, condannandola al di là di ogni dubbio. Durante l'omelia del giovedì santo 2006 ha dichiarato Giuda fa il doppio gioco, è un bugiardo e un superbo; anche se il riferimento era alla figura di Giuda nel Nuovo Testamento e non al vangelo che gli è attribuito, le sue parole sono state interpretate da alcuni come una condanna del testo e delle ipotesi che erano state recentemente espresse su di esso.
DA wikipedia