Kai scivolò lungo il crinale fermandosi all'inizio di un vecchio sentiero.
- Vay...
Il samurai le arrivò contro trascinandola a terra.
- Razza di deficiente... - gridò il demone servitore assestandogli un bel pugno sul capoccione - togli le tue manacce dal mio didietro!
Vay sembrava oltre che imbarazzato spaventato per l'espressione omicida della donna.
- Mi dispiace - iniziò a balbettare - sono scivlato, c'era della fanghiglia e... - non sapeva più cosa dire per farsi perdonare.
- Sei veramente imbranato! - tuonò scostandolo con irruenza - guarda a dove metti i piedi!
Si liberò del terriccio e lasciò vagare lo sguardo.
- Io... io...
- Smettila di blaterare e riprendiamo il cammino, - fece troncando le sue sterili proteste - ma guarda che samurai da strapazzo... - borbottò furiosa.
* * *
Yoko fissò la Fata ancora confusa.
- Dimmi perchè sei tanto certa che io possa esserti di un qualche aiuto - fece allargando le braccia - mi hai trascinata qui senza darmi nemmeno un minimo di spiegazione.
- Ti ho già detto che non abbiamo tempo! - strillò la Fata.
- Io non mi muovo di qui se non me lo spieghi! - sillabò con quanta più calma possibile lei.
La Fata la fissò allibita.
Ci fu un lungo attimo di silenzio poi proruppe in un urlo che atterrì Yoko, quindi iniziò a singhiozzare e a piangere convulsamente.
Yoko si ritrovò a fissarla incapace di decidere se andarsene o calmarla, ma mentre prendeva quella decisione avvertì delle presenze avvicinarsi a loro.
Richiamò la magia di protezione ma inaspettatamente quella sembrò non attivarsi.
- Ma che...
Uno sbattito d'ali...
- Smettila di piagnucolare Daida!
Quella voce era appena un sussurro ma il tono era inflessibile, come un comando.
La Fata sollevò il capo e si sfregò gli occhietti singhiozzando.
Improvvisamente un gruppetto di Fate li accerchiò.
- Messer Gujo.
- Perchè hai portato un'umana qui? - riprese fermandosi di fronte a loro.
La Fata, un bel ragazzo dai capelli corvini, fissò Yoko e poi Daida con un cipiglio poco rassicurante.
- Avanti... aspetto spiegazioni! - fece imbronciandosi.
Indossava dei lunghi pantaloni e una blusa, alla cintura era appeso uno spadino e un flauto molto strano.
Daida tirò su col naso e si pose dirimpetto a lui.
- Questa Umana ci aiuterà - fece allargando le braccia.
- E come pensi che possa fare, sentiamo.
- Lei è la persona indicata nella leggenda... - iniziò con un po' di cautela.
Messer Gujo aggrottòla fronte e poi si avvicinò e fissò Yoko con attenzione.
- Sentiamo - fece voltandosi verso la Fata - cosa ti dice che sia lei?
La Fata si avvicinò a Yoko e la indicò con l'indice.
- La leggenda dice che una femmina di Uomo dai capelli fiammeggianti aiuterà il nostro popolo... - fece indicando la sua chioma - e poi nella rappresentazione la salvatrice ha due grossi rigonfiamenti sul petto - fece affondando le mani nel seno di Yoko - toccate quant'è morbida!
Yoko le diede una manata allontanandola.
- Non osate avvicinarvi!
- E ti saresti basata su questo soltanto?
Lei parve perdere le speranze.
- Avevo trovato una maga potentissima in un altro regno... purtroppo il suo petto era piatto come il mio (indovinate gente! indovinate! ^^... immaginatevi cosa gli ha scagliato contro... ehmm) - fece toccandosi il torace.
Messer Gujo si fermò a fissarla e poi fece un giro attorno a lei.
- Che strani abiti indossi Daida? - fece fissando le gambe nude e il tutù.
- Ah questi... la maga Lina quando gli ho detto che non aveva i requisiti necessari mi ha scagliato contro un incantesimo... - sospirò- ha detto qualcosa circa la marinaretta della scuola... ma non ci ho capito molto... -ammise sollevvando le spalle.
- Sei indecente! -protestò - Appena torneremo al villaggio vedi di cambiarti!
Si voltò e fissò Yoko con aria indecisa.
- Sei sicura che siano morbide?
- Certo certo... toccate Messer Gujo! - fece affondando la mano nel seno di Yoko.
- Statemi lontano mezzi uccelli! -protestò sollevvandosi in tutta la sua statura - non sono qui a farmi palpare da voi... - fece imbarazzata "Chissà perchè in un momento come questo penso a Rusie... "
- E' diventata tutta rossa - sussurrò Daida a messer Gujo.
- Smettetela di parlottare - fece lanciando loro uno sguardo in tralice -mi avete trascinata fin qui per qualche motivo o me ne posso tornare a casa mia?
I due si fissarono incerti.
- E se fosse proprio lei?
* * *