Geo osservò preoccupato il cielo che si era rannuvolato fd'improvviso, come un sinistro sentore di una tempesta ormai prossima.
Eppure c'era qualcosa di malvagio nell'aria, una sensazione che già in passato aveva percepito.
- Spero che a Meta-Likana non sia accaduto niente di grave - commentò fissando in lontananza il luogo dove sorgeva la rocca.
Bon Jovina gli arrivò alle spalle.
- Sbrighiamoci, alcuni corrieri mi hanno appena informato che l'armata di Kall Su, il re del Ghiaccio, sta per attaccare lacittà.
I cattivi pensieri di geo parvero tramutarsi in realtà lasciando quel poco di speranza che aveva nutrito in fondo ad un oscuro baratro.
- La città non può resistere sotto assedio senza nemmeno i cavalieri - urlò Geo - sbrighiamoci o sarà troppo tardi.
Tre ore più tardi un altro corriere, trafelato, incrociò la loro avanzata.
- Sommo Geo...
-Parla, vieni da Meta-Likana?
Il soldato annuì a fatica, uno degli uomini dell'armata gli allungò una borraccia e tracannò ingordo l'acqua.
- Siamo stati attaccati... - sussurrò con un filo di voce - stavamo per soccombere quando...
- Quando?
- Quando vostra figlia Yoko...
Lo strattonò furioso.
- Cos'è accaduto a Yoko, parla!
- Ha liberato uno stregone potentissimo!
Geo rimase pietrificato, per un attimo incapace di agire e parlare.
- Che cosa ha fatto quello stregone?
- Ha sconfitto i Giganti dell'esercito nemico... - fece con un sorriso - Yoko lo ha costretto a difendere la città...
Geo era allibito, possibile che quel malvagio stregone avesse veramente fatto ciò? Difendere Meta-Likana? Lui che aveva giurato di impadronirsi del castello e di tutte le terre circostanti?
- Ed ora dov'è?
- Il re sta per ringraziarlo pubblicamente...
-Non dobbiamo fidarci di quello stregone... presto, torniamo a Meta-Likana!
Col cuore greve di timore Geo guidò i soldati verso casa.
* * *