La maledizione di Kaysh

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view post Posted on 9/4/2008, 21:16
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Deeta Darks

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PROLOGO




Era stanca di stare seduta ad osservarlo, da quando Lui se n'era andato non le aveva nemmeno rivolto la parola, rintanato con un grosso libro di magia sulle ginocchia scrutava attento quelle pagine ingiallite, dimentico di tutto, persino della sua presenza.
Detestava quel suo modo di comportarsi!
Il sopracciglio si incurvò delineando una ruga su quel suo viso infantile.
Certo se non ci si fosse soffermati sul fatto che era un'Elfa la si sarebbe potuta scambiare per una bambina umana, ma Nei aveva già sulle spalle un discreto numero di anni nonostante la sua apparenza.
Sbuffò, attraversando nervosamente la sala.
- Non hai fame Kall?
Lui non la degnò di uno sguardo, figurarsi poi risponderle.
- Io mi sto annoiando - piagnucolò stizzita inginocchiandosi verso di lui e cercando di attirare la sua attenzione - Ha detto che sarebbe tornato dopo un paio di giorni, ma ancora non si è visto - riprese - Andiamo a cercarlo!
Lo sguardo del ragazzo si staccò dalle pagine incartapecorite soffermandosi sul viso della ragazza, per un attimo quei suoi occhi di ghiaccio parvero animarsi ma quel brillio che per un istante li aveva attraversati sparì subito.
- Ha detto di aspettarlo - sentenziò atono.
- Ma io voglio vederlo! - fece allargando le braccia - Ho voglia di abbracciarlo... - fece abbozzando un sorrisetto birichino - mi piace il suo odore... mi piace stare tra le sue braccia - ripetè ignorandolo e stringendosi le braccia attorno all'esile corpo come a voler mimare quella vicinanza a cui anelava - quando torna gli preparò la cena e lui mi ringrazierà, mi farà le coccole...
Kall se ne stava impassibile con lo sguardo fisso sul libro di magia.
Nei, stizzita, lo strattonò cercando invano di ottenere la sua attenzione. Seccata da quella sua apatia agitò le braccia, perdendo però l'equilibrio e finendo per urtare il lungo tavolo alle sue spalle su cui erano allineate ampolle, vasi dalle strane dimensioni e un mucchio di libri e pergamene.
Kall fece appena in tempo a sollevare lo sguardo che un grosso vaso trasparente schiantò accanto alla ragazza disperdendo un liquido nerastro da cui esalò una spirale di fumo, seguita da una vampata violacea.
- Nei!
Tossì, portandosi il dorso della mano alla bocca, boccheggiando.
Una parvenza di spirito si materializzò di fronte all'Elfa, incapace di muoversi, come se una forza misteriosa l'avesse inchiodata a terra.
Kall aveva richiamato velocemente a sè uno strale di magia erigendo uno scudo di ghiaccio che aveva frapposto fra quell'essenza e la ragazza, per un attimo parve incerto poi l'essenza mutò aspetto cercando di assumere una parvenza umana.
- Vieni via stupida!
Nei tentennò, come se non riuscisse a muoversi di un passo spostò appena lo sguardo verso il ragazzo, forse in cerca di aiuto.
Lo spirito si allargò divenendo quasi trasparente, quindi vorticò sopra Nei e infine, dopo un attimo di incertezza, l'abbracciò strappandole un urlo di dolore.
- Neiiii!
Si precipitò verso di lei ma qualcosa lo respinse mandandolo improvvisamente a gambe all'aria, preso così alla sprovvista non aveva potuto nemmeno richiamare la magia rovinando a terra contro una pila di grossi libri. Un tonfo e una pila già traballante gli rovinò addosso.
Nei si voltò sospirando rumorosamente, come se per la prima volta dopo secoli avesse recuperato la facoltà di respirare.
- Libero! - osservò le dita delle mani muoversi mentre apriva il pugno e le distendeva, quasi compiaciuto di quella manualità.
Kall si liberò dal groviglio di libri e si tirò in piedi osservando con circospezione la ragazza. Notò subito quel sorrisetto divertito che le si era stampato sulle labbra ed avvertì ancora meglio l'aurea che la pervadeva.
La sua magia aveva reagito mettendolo sull'avviso, qualsiasi cosa fosse stata rinchiusa in quel vaso doveva essere pericolosa, tanto pericolosa che persino la sua magia faticava a rimanere imbrigliata dentro di lui.
- Che cosa sei? Cos'hai fatto a Nei?
- Nei? E' questo il nome della creatura che mi ha restituito la libertà? Nei... - si voltò verso la porta-finestra aperta e prese ad avanzare, ignorando Kall che stava in quel momento incerto su quel che avrebbe dovuto o meno fare.
- Lasciala andare... esci da Nei! - protestò trattenendo la magia.
La ragazza si voltò e lo fissò con astio.
- Tu non puoi darmi ordini - iniziò rancorosa - Ora che sono di nuovo libero ho un paio di cosette da fare... quindi ragazzino vedi di non seccarmi con le tue ciance e restatene buono lì, vedrai che non avrai di che pentirtene.
Come se non lo avesse ascoltato richiamò la magia indirizzandola verso Nei, sapeva che avrebbe rischiato di ferirla ma non poteva permettergli di andarsene col corpo della ragazza.
Come se fosse stato un fuscello Kall finì nuovamente a terra, la sua magia parve rintanarsi dentro di lui, quasi timorosa di venir sopraffata da quella presenza.
Kall, incredulo, cercava di richiamarla a sè, ma questa sembrava ancora di più nascondersi a lui.
- Ma cosa...
Poi, senza attendere altro, lasciòla biblioteca ritrovandosi all'aperto, nell'enorme patio.
Un drago sollevò il lungo collo flessuoso e si ritrovò a fissarla.
Come ammaliato l'animale gli offrì la schiena e la lasciò montare spiccando improvviso il volo.
Kall corse fuori e fissò Falia in volo, con Nei aggrappata alla sua criniera dorata, che si librava in cielo.
- Nei! Torna subito indietro!
Ma la sua voce si perse nel vuoto perchè ormai era troppo lontana per udirlo.
Restò solo un attimo incerto quindi corse dentro e iniziò a sfogliare nervosamente il libro dove Dark Schneider annotava tutto quello che appreso attorno al mondo e i ritrovamenti magici che aveva portato con sè.
Gli ci volle solo una manciata di minuti per scoprire che l'ampolla che Nei aveva rotto conteneva uno spirito demoniaco rinchiuso quasi un secolo prima da un Monaco di Alto Rango. Il suo corpo era stato bruciato dall'Olio Santo, ma il suo spirito, troppo forte per essere sconfitto, era stato rinchiuso in un'ampolla che solo un essere puro avrebbe potuto infrangere.
Ma quello che maggiormente preoccupò Kall era che da nessuna parte era stato annotato come il monaco avesse rinchiuso lo spirito del Demone. Febbrilmente diede una veloca scorsa al resto delle annotazione, il suo dito si fermò sul nome del monaco: Kaysh O'lish del villaggio Aberas.
Kall afferrò il libro e uscì a rotta di collo nel patio raggiungendò le scuderie dove bardò il suo srapenil e montò in sella, incitandolo al galoppo.
Se il demone cercava vendetta, e sicuramente quello era il suo primo pensiero, era certo che lo avrebbe trovato ad Aberas.




Edited by misa1812 - 12/4/2008, 11:23
 
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view post Posted on 10/4/2008, 07:07
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Deeta Darks

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CAPITOLO 1



Lo srapenil bruciava la terra mentre lanciato al galoppo ansava sbuffando dalle enormi nari nere.
Kall era chino contro il suo collo lucido con un'espressione furiosa.
Quella creatura demoniaca l'aveva per due volte sopraffatto, costringendo la sua magia a rintarsi dentro di lui, quasi timorosa di venir smembrata dalla sola presenza di quella.
Lui, l'allievo prediletto del grande Dark Schneider, non aveva potuto nemmeno tentare una timida offensiva.
Qulasiasi cosa quel demone avesse usato cotnro di lui l'aveva annichilito e questo non poteva perdonarselo.
Lui che aspirava a diventare uno stregone al pari del suo mentore era scappato dalla lotta con la coda tra le gambe, per non parlare che era stato il fragile corpo dell'Elfa Nera a ridurlo in quello stato. Non poteva sopportarlo!
Si morse il labbro facendolo sanguinare mentre il muso dello srapenil, forse richiamato proprio dall'odore del suo sangue, si voltò verso di lui e nei suoi occhi vitrei balenò come un guizzo di follia.
Gli srapenil erano cavalli robusti che a differenza dei Darksteeed avevano 8 zampe robuste che permettevano loro di correre senza sosta per chilometri e chilometri. Ma la particolarità di questa razza era rappresentata dal loro carattere fin troppo violento, erano considerati dai più troppi pericolosi per la normale equitazione, nonostante la resistenza. Dark era riuscito a procurarsene uno dopo aver distrutto un'intera isola dove alcuni monaci reietti lo tenevano segregato, troppo spaventati per permettere alla bestia di scorazzare indisturbata.
Una ferita profonda solcava il muso dall'altezza dell'orecchio sinistro fino alle nari, per un cavallo Normale sarebbe bastato a sopprimerlo, per uno srapenil era pari a una carezza.
- Quando trovo quel demone giuro che non ricorderà nemmeno cosa significhi essere vivo, mi supplicherà di spedirlo all'altro mondo!
Il villaggio iniziava già a delinerasi oltre il solitario canyon dove gli zoccoli duri dello srapenil sollevavano nuvole di polvere grigiastra. Una cinta di mattoni rossi, in più punti sbreccata, cingeva il villaggio in quella apparente fortezza.
Nella testa di Kall la voce di Dark Schneider rimbombava tra strepiti e rimbrotti, già si immaginava le parole di scherno che il suo mentore avrebbe usato nei suoi riguardi e gli si chiudeva lo stomaco al pensiero di quello che avrebbe dovuto sopportare.
Lo srapenil nitrì infastidito, Kall stava strappando alcune ciocce della sua criniera quasi senza rendersene conto, invaso dalla collera che quella situazione gli instillava.
- Appena me lo trovo davanti...

* * *




Lo stregone ingollò un altro sorso di sakè mentre la donna si muoveva appena a pochi passi da lui. Scostò appena lo sguardo fissando il pallido biancore della sua pelle che contrastava con l'abbronzatura che aveva preso in quei giorni.
- Mi sono stancato - commentò sollevvando il capo e fissando il cielo che iniziava a tingersi dei colori del tramonto - penso sia ora di tornare da quei due mocciosi... chissà cosa combinano senza qualcuno che li tenga in riga - fece allargandosi in un sorriso quasi pieno di affetto.
Si sollevò, dando appena uno sguardo alla giovane donna che aveva appena posseduto con irruenza. La scavalcò senza una parola, lasciandola esanime, appagata di quel rapporto inaspettato, camminando spedito verso il limitare della foresta.
- Chissà se Nei mi ha preparato qualcosa di buono da mangiare... - fece affrancandosi il mantello con la spilla - beh, andiamo a verificare. Wah Kuoh. Librarsi nel cielo!! Ley Wen. Volo Tempestoso del Corvo Nero!!


* * *




Assaporare la libertà dopo decenni di prigionia era come rinascere di nuovo per lui. Poter muovere le membra dopo averle perse era un piccolo miracolo, anche perchè ricordava perfettamente il dolore che aveva provato la sua anima separata dal suo corpo nell'attimo in cui quel dannato Monaco lo aveva spaccato in due, bruciando il suo involucro e condannando la sua anima a vagare.
Ma era stato un attimo di disattenzione di troppo a condannarlo in quell'oblio, un attimo soltanto che aveva decretato la vittoria del Monaco e la sua disfatta.
Strinse il pugno fissando l'orizzonte di fronte a sè, lasciandosi vagare senza meta per recuperar il gusto di quella vita che si era offerta a lui.
Il suo primo pensiero era stato vendicarsi, ma la riacquistata libertà aveva temporaneamente cambiato i suoi piani ed ora se ne stava a zigzagare per il cielo tinto di un bel rosso caldo come a volersi amalgamare a tutto il resto.
Sul suo viso era apparso un sorriso ribelle che sembrava rappresentare al meglio lo stato d'animo che lo contraddistingueva.
Poi, quando fu stanco di quel vagare insensato, afferrò le redini del drago e lo indirizzò verso est, dove sapeva che avrebbe trovato quel che cercava.




Edited by misa1812 - 12/4/2008, 11:24
 
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view post Posted on 12/4/2008, 10:10
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CAPITOLO 2




Kall fermò la poderosa cavalcatura prima di entrare dalla porta principale, smontando con un balzo e fissando intensamente l'animale. Non servirono le parole, lo srapenil si allontanò appena di qualche passo, tranquillo.
La magia di Kall bastò a chetarlo, sottomettendolo senza dover nemmeno pronunciar parola.
Diresse a passo spedito fino alla porta mischiandosi tra la folla.
Non sapeva dove andare. Si lasciò guidare dall'istinto che più di una volta gli aveva dato ragione.
Quando lasciò il trambusto della folla si ritrovò solo in mezzo ad una piazza al cui centro si ergeva un'enorme statua di pietra rossa con fini venature biancastre, si ritrovò a fissarla, un po' incerto. Era come se quella statua riuscisse a trasmettergli qualcosa, ma non comprendeva cosa.
- Stai fissando il Monumento?
Si voltò un po' incerto fissando il viso della giovane donna che si era posato insistentemente su di lui.
- Sì, dico a te ragazzino - ripetè avanzando ancora di un passo.
La donna indossava una lunga veste dai colori caldi e accesi, simili ai colori di quel tramonto. I lunghi capelli biondi erano legati in due trecce fermate da lacci di raso che si mischiavano armoniosamente tra loro. Gli occhi, di un grigio intenso, erano rivolti verso di lui e sembravano non temerlo.
Kall non era abituato a trasmettere alcunchè di sentimento agli altri inspirando per lo più diffidenza nel prossimo, eppure quella ragazza si rivolgeva a lui in modo distaccato, senza temerlo.
La donna lo superò fermandosi accanto alla statua e posandovi sopra le lunghe dita, facendo aderire il palmo della mano.
- E' una statua evocativa - spiegò con dolcezza - se ti avvicini potrai capirlo.
Aveva sentito parlare di quel genere di manufatti magici ma prima di quel momento non ne aveva mai visto nessuno.
Si avvicinò, senza distogliere lo sguardo dalla donna, posò inconsapevolmente la mano sulla pietra e nel suo cervello una miriade di immagini si sovrapposero lasciandolo per un istante soltanto annichilito, quasi senza fiato.
Quello che stava vedendo con gli occhi della mente era il duello tra il Sacro Alto Monaco Kaysh e quel Demone.
Quella statua raffigurava il momento in cui lo spirito del Demone era stato rinchiuso nell'ampolla dal Monaco.
Kall ebbe un fremito, staccandosi improvvisamente dalla statua.
La donna lo afferrò per una spalla,un attimo prima che rovinasse seduto a terra, inginocchiandosi verso di lui.
- Ti senti male?
Si ritrovò a fissare la preoccupazione negli occhi di lei e un leggero rossore gli colorò le guance.
- Hai avuto un capogiro? - riprese sempre più preoccupata.
Ma una fitta lancinante gli attraversò la testa, altre immagini, diverse dalla precedenti. Immagini che non riguardavano nè il Monaco nè il Demone.
Stava per rispondere quando Falia si materializzò improvviso sopra le loro teste emettendo un urlo roco.
- Nei!
Ebbe un attimo soltanto per erigere una barriera sufficiente a coprire entrambi, il Demone scagliò un anatema verso di loro ma lo scudo protettivo deviò il colpo distruggendo la statua.
La ragazza ebbe un sussulto ma non fece una piega, Kall si sarebbe aspettato che iniziasse a strillare spaventata come ogni femmina che si rispetti ma non lo fece. A sentire Dark le femmine sapevano solo urlare spaventate e miagolare di piacere quando le accoglieva nel suo letto, ma questa sembrava diversa.
Fu solo allora che si accorse che le labbra di lei si muovevano impercettibilmente ed avvertì la Magia Sacra addensarsi attorno a loro, la sentì pulsare, poi tra le mani della ragazza si manifestò un globo puro di magia.
Schizzò fuori dal suo scudo magico colpendo Nei che, non aspettandosi quell'attacco, finì sbalzata di sella e Felia non trovòniente di meglio da fare che fuggire spaventato.
- Nei!
Kall si voltòversò la donna che aveva assunto un'espressione determinata, fu solo allora che riconobbe il medaglione che portava al collo, segno di appartenenza a quella setta di Monaci Sacri di cui faceva certo parte anche O'lish.
- Resta dietro a me - ordinò inflessibile - è più sicuro.
Kall aggrottò la fronte, quella femmina umana gli stava ordinando di lasciare che fosse lei a confrontarsi con quel Demone? Ma per chi lo aveva preso?
Eppure non ebbe la prontezza di ribattere.
- Non devi farle del male - protestò - quella è una mia amica ed è posseduta!
- L'avevo capito - si limitò a dire - penserò io a lei, tu resta tranquillo qui, non è una cosa che puoi gestire - fece iniziando a recitare un altro incantesimo.
Quelle parole avrebbero dovuto accrescere la sua indignazione ma non lo fecero.
Il Demone, furioso, iniziò a sciorinare una serie di incantesimi che causarono devastazione ovunque, gli abitanti del villaggio presero a scappare spaventati mentre un drappello di Monaci Sacri apparvero attorno a loro sostenendo la ragazza nella lotta.
Una delle immagini che aveva percepito al contatto con lei si fee più nitida e improvvisamente comprese che cosa la rendeva speciale, Kaysh O'lish era un suo avo.
Si ritrovò a fissarla a bocca aperta mentre teneva testa senza esitazione al Demone.
L'espressione del viso di Nei era spaventosa, aveva una chiara connotazione demoniaca, ben lontana dai fini lineamenti dell'Elfa.
Quando fissò i due fronteggiarsi temette che qualcosa di spiacevole sarebbe presto successo e un groppo alla gola gli mozzò il fiato, se almeno Dark fosse stato lì con loro...



* * *




Dark si fermò nel centro della stanza e guardò un po' risentito il disordine che regnava tutt'attorno. Avanzò fino al tavolo dove libri e ampolle si erano michiati e aggrottòla fronte.
- Quei due hanno fatto veramente un bel casino - protestò infastidito lasciando vagare lo sguardo - Dovranno darmi un po' di spiegazioni per tutto questo disordine.
Sobbalzò quando si fermò di fronte ai resti dell'ampolla di vetro, si chinò perplesso raccogliendone un frammento e rigirandoselo tra le dita.
- Ma che...
Aggrottò la fronte assumendo un'espressione preoccupata.
- Quei due mocciosi... - borbottò seccato recuperando l'entrata - Ora mi toccherà anche trarli di impaccio... Nei... Kall... che fine avete fatto?
La sua magia non percepì la loro presenza nel castello.
- Ora mi tocca anche far loro da balia... - grugnì seccato - si meritano una bella lezione...
Lasciò il castello seduta stante invocando la magia e librando in cielo come una cometa.


* * *




Iason Giran si voltò lentamente fissando l'espressione seccata di Gain Esperanza.
Erano arrivati al luogo fissato da Dark Schneider già da ore ma di lui non c'era traccia alcuna.
Il piccolo villaggio era racchiuso in una specie di fortificazione e alcuni uomini montavano la guardia al limitare del perimetro accendendo i primi fuochi della sera.
- Non è possibile che abbiamo sbagliato ora e luogo dell'appuntamento - iniziò Giran sollevvando appena lo sguardo.
- Quell'uomo si diverte a farci aspettare - replicò seccato Esperanza stringendo il pugno - L'ora e il posto sono giusti, è lui che è in ritardo.
Iason sbiricò nella palla di cristallo cercando di afferrare la sua figura.
Esperanza si avvicinò seccato trattenendo a stento la rabbia che lo animava.
La opaca luce si irradiò sulla superficie della sfera mostrando la figura dello stregone in volo.
- Sta arrivando?- domandà Liji avvicinandosi ai compagni - Non possiamo rimandare oltre la sortita. I miei uomini sono pronti da ore...
- Non credo sia diretto qui - ipotizzò Giran aggrottando la fronte - sembra sia più a sud.
- Che intenzioni ha quel maledetto stregone? - sibilò Esperanza posando il palmo della mano sulla spada - Si diverte forse a farci girare in tondo ai suoi comandi?
- Fossi in voi non parlerei di lui con tanta arroganza.
I tre si voltarono e fissarono la figura lasciva della strega un po'preoccupati.
Ikal Monroe instillava in ciascuno di loro una aperta diffidenza.
Le forme conturbanti erano appena contenute negli attillati abiti e anche se non erano disposti ad ammetterlo in ciascuno di loro un malsano desiderio di possederla era vivo e palese.
La strega lo sapeva e si divertiva a vedere da una parte la loro paura e dall'altra il desiderio di unirsi a lei.
- Se Dark Schneider non è qui c'è sicuramente un motivo valido - fece passandosi la lingua sulle labbra con fare quasi osceno - e non è necessario che noi lo sappiamo - i suoi occhi parvero diventare acquosi fissando i tre - noi siamo solo i suoi strumenti... se ha pensato di non comunicarci i suoi spostamenti evidentemente ha altro in mente. Non abbiamo ricevuto alcuna istruzione contraria a quella pattuita quindi continuiamo col piano originale - fece fermandosi di fronte a Iason Giran e fissando all'interno della sfera - sferriamo il nostro attacco come pattuito.
Shiji Liji rimase impassibile mentre Gain Esperanza sembrò voler controbattere ma l'espressione seriosa della strega lo fermò dall'agire.
- Attacchiamo!
Ruppero ogni indugio, Liji diede il segnale e diedero inizio all'invasione.

Edited by misa1812 - 13/4/2008, 14:51
 
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view post Posted on 13/4/2008, 13:59
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CAPITOLO 3




La donna eresse appena in tempo uno scudo magico deviando la magia del Demone, quello aizzò i suoi incantesimi senza concedersi un attimo di treguamettendo a dura prova la resistenza di lei.
Kall, immobile, assistenva a quello scontro tra il faceto e il serioso. Da una parte voleva verificare la forza magica del Demone che aveva posseduto Nei, dall'altra voleva sincercarsi della reale forza della ragazza.
I Monaci Sacri attorno a lui erigevano una potente barriera che aveva racchiuso loro tre in una specie di rete magica evitando così che i loro incanti danneggiassero la città. Aveva già assistito a qualcosa del genere, la barricata magica aveva lo scopo di preservare il villaggio dai nefasti effetti collaterali di quello scontro magico.
La donna respingeva ad uno a uno gli incantesimi del Demone senza lasciarlo avanzare, come se sapessein anticipo cosa avrebbe fatto.
Sul viso dell'Elfa la fatica dello scontro era ben visibile, i suoi lineamenti erano non solo deturpati ma addirittura tirati per lo spasmo di dover fronteggiare un nemico pari a lui.
Kall, che aveva perso il timore di fronte a quella sua improvvisa manifestazione magica, si preparò a subentrare in quel duello attingendo velocemente alle sue forze magiche, richiamando a sèla magia del Ghiaccio e del Gelo che aveva iniziato a praticare nonostante Dark Schneider lo volesse più portato per quella del Fuoco in cui lui eccelleva.
La donna iniziò a cedere sotto gli attacchi del Demone dando segno di una inferiorità che non credeva possibile, sul viso di Nei apparve un sorriso beffardo come se il Demone avesse intuito che la stanchezza di tenere quella lunga serie di incantesimi cominciasse a minare la donna.
Ma nell'attimo in cui il potere della magia Sacra venne meno Kall si gettò a capofitto nella battaglia cogliendo il Demone di sorpresa.
La donna fissò esterefatta Kall Su che l'aveva sostituita nel duello magico, incredula che un ragazzino tanto giovane potesse raggiungere una tale conoscenza del magico da affrontare persino un Demone che aveva dato tanto filo da torcere anche a lei.
Kall era concentrato nell'incantesimo tanto che non si accorse che la donna gli era arrivata alle spalle, incredula di fronte alla sua preparazione magica e tentennava, incerta se riprendere lei il duello o lasciare nelle mani del ragazzo l'esito di quello.
Il Demone non sembrava a sua volta voler cedere nonostante una palese incertezza di fronte a quella sua forza magica.
Le parole gli salirono alle labbra, improvvise, quasi senza nemmeno volerlo.
- Luy elgre scorbily. Tu sei un'anima nera. Ora purificami!! Ooh, re dell'inferno, mi ammanto di mortale tempesta di ghiaccio mentre le forze sovraumane si uniscono
La donna sussultò, arretrando spaventata.
Aveva riconosciuto quel pericoloso incantesimo e ne aveva timore.
Quello che quel ragazzino stava recitando era Testament, il raggio congelante allo zero assoluto, un potentissimo incantesimo che attingeva la sua straordinaria forza magica dalla magia elementale che avrebbe fermato ogni molecola nel corpo del suo nemico.
- Fermati!
Ma Kall non l'ascoltava, troppo preso dall'incantesimo e dal duello che sembrava aver risvegliato dentro di lui qualcosa che credeva sopito, uno spirito bellicoloso e crudele che giaceva silenzioso nell'antro più oscuro del suo cuore.
Stava per raggiungere il culmine, se l'avesse fatto non avrebbe più potuto fermare l'incantesimo.
- Fermati!
Ma la voce della donna era persa dal sibilare di quel vento gelido, venne sbalzata a terra contro la ora fragile barriera magica che i Monaci Sacri non riuscivano più a tenere. Diversi di loro erano a terra, sanguinanti, feriti dall'esplosione magica causata dall'attrito tra quelle magie.
Una barriera potentissima si frappose tra i due sbalzando Kall a terra come se fosse stato una bambola di pezza.
- Ma cosa...
Il Demone fissò la figura che si era materializzata di fronte a sè con stupore mentre Kall veniva dolcemente sollevvato dalla donna che constatava che non vi era niente di rotto.
- Ma che ti è saltato in mente pivellino? - domandò furioso voltandosi verso il ragazzo.
La donna fissò l'uomo che si ergeva in tutta la sua statutaria bellezza di fronte a loro. Indossava un abito alquanto succinto che copriva appena il bacino lasciando scoperto il petto piatto e muscoloso sotto il mantello rosso scarlatto che gli ondeggiava attorno al corpo - Avevi intenzione di sbriciolare la tua sorellina con quel dannato incatesimo del Gelo?
Kall spalancò stupefatto gli occhi fissando Dark Schneider che lo fissava con uno sguardo tra il divertito e il furioso. Divertito per la figura da incompetente che aveva fatto lasciandosi trasportare dalla magia che aveva evocato e furioso perchè quella stessa magia era stata indirizzata contro di Nei senza pensare che avrebbe sì ucciso il Demone probabilmente, ma avrebbe anche disgregato il corpo dell'Elfa.
La donna fece per dire qualcosa ma lo sguardo libidinoso dello stregone le fece imporporare il viso.
Dark allungò la mano e un fascio magico la colpì appena lacerandogli in più punti la veste sacerdotale lasciandola quasi completamente nuda sotto il suo sguardo perverso.
- Più tardi verrai da me, così come sei ora e ripagherai in tal modo il servigio che vi sto dando - il suo sguardo parve irretirla costringendola ad annuire.
Kall che le stava appoggiato contro il corpo sentì il calore del suo seno nudo che cozzava contro il suo capo provando un misto di vergogna, ma incapace di muoversi per non lasciarla ignuda non si mosse mentre le braccia di lei si strinsero contro di lui, come a volersi celare con la sua figura.
Dark si voltò e fissò Nei con uno sguardo torvo.
- Che stai facendo Nei? Osi forse rivoltarti contro il tuo papà?
La ragazza parve sussultare, o meglio il suo cuore sussultò perchè il Demone che la possedeva sembrava ancora più infuriato.
- Dimmi Kall - fece volgendo appena lo sguardo - quel Demone che si è impossessato del corpo di Nei è uscito da quell'ampolla rotta nel mio studio?
Lui sussultò, limitandosi ad annuire e stringendosi ancora di più contro il corpo caldo della donna.
Dark si limitò a ridere fragorosamente facendolo imporporare.
- Sei proprio uno sciocco... e tu vorresti diventare uno stregone potente Kall - fece richiamando la magia nel palmo della mano.
Non capiva il perchè di tanta ilarità, quel Demone aveva messo a dura prova sia lui che la donna.
- Ti lasci fuorviare dalle apparenze - fece posando lo sguardo su Nei - Esci immediatamente dalla mia adorata figlia prima che decida di strapparti fuori con la forza Esadan!
Nei sussultò, come se quel nome avesse evocato qualcosa di terribile.
- Sei stato tu a rinchiudermi nell'ampolla?
Dark si limitò a sorridere recitando l'incantesimo.
- Uda Nagisa Lavanty Isha! - aggrottò la fronte concentrandosi sull'incantesimo ed allungando lamano verso Nei che prese a tremare.
La magia la abbracciò facendola urlare e stringendola come in una rete invisibile.
Kall sussultò, incredulo.
Stava richiamando il Demone fuori dal corpo di Nei che era preda della magia, Dark tenne saldo l'incantesimo finchè qualcosa venne strappato fuori da Nei assumendo un vago aspetto umano.L'Elfa crollòa terra boccheggiando mentre lo spirito del Demone era imbrigliato in quella rete magica.
- Spregevole Spettro Mutaforma, come hai osato sfiorare soltanto il corpo della mia adorata figlia?
Lo spirito fu percorso da un tremore incontrollato.
Kall non capiva, non percepiva più la tremenda aurea magica del Demone, era come dissolta.
Nei sussultò, sollevvandosi appena e fissando incredula Dark Schneider di fronte a lei.
Lo spirito gemette, la rete magica si stringeva sempre di più attorno alla sua parvenza.
- Che ne dici di fare qualcosa Kall? - protestò Dark voltandosi - Usa uno di quei tuoi incantesimi ed elimina questo Spettro Mutaforma prima che assorba la personalità di qualcun altro.
Non capiva che cosa intendesse, ma ci sarebbe stato tempo poi per fare domande.
La magia gli rispose prontamente, invocandola.
- Luy elgre scorbily. Tu sei un'anima nera. Ora purificami!! Ooh, re dell'inferno, mi ammanto di mortale tempesta di ghiaccio mentre le forze sovraumane si uniscono. Adesso lego la forza della neve e del ghiaccio con la nuova promessa. TESTAMENT - Raggio Congelante allo Zero Assoluto!!!.
Lo spirito fu investito dalla magia e in pochi istanti inizò a disgregarsi molecola dopo molecola esplodendo di fronte a loro in un istante.
Nei si inginocchiò fissando Dark con occhi sognanti, certo felice che fossi tornato da loro.
- Stai bene Nei?
Si chinò, raccogliendola dolcemente da terra.
Nei lo baciò sulla guancia abbracciandolo attorno al collo con le sue esile braccia mentre assaporò l'odore del suo corpo.
- Sono contenta che tu sia tornato... mi sei mancato.
Dark si voltò e fissò Kall, quello sguardo lo fece per un istante sussultare.
- Che cosa avete combinato mentre ero via? - iniziò a rimbrottare - Lo studio era sottosopra e avete rotto una delle mie ampolle...
Nei si strinse timorosa contro di lui.
- E' stata colpa mia - cinguettò spaventata.
Lui la sentì tremare e la lasciò a terra.
Kall si aspettava di essere aspramente rimproverato e gli bastò lo sguardo duro di lui per annichilirlo. Il sentirsi in parte responsabile di quel che era accaduto, il sapere che quello era ciò che lui pensava, bastava a farlo sentire male.
- Vi siete lasciati gabbare persino da uno Spirito Mutaforma - fece scoppiando a ridere - Siete veramente inesperti! Tu che vuoi addirittura diventare uno stregone di alto rango...
La donna si sollevò coprendosi alla benemeglio.
- Come uno Spirito Mutaforma... quello era un Demone - protestò.
Lui si voltò e avanzò di un paio di passi, afferrandola per un polso e facendola cozzare contro il suo petto iniziando a palparle il seno e il pube senza pudore. Il viso di lei si imporporò mentre frugava nel suo corpo sotto lo sguardo allibito dei Monaci e dei due ragazzi.
Le mordicchiò l'orecchio mentre premeva quel giovane corpo contro il suo che subitò si animò di ardore sfiorandola.
- Quello con cui vi siete misurati era soltanto uno spettro che avevo rinchiuso in quell 'ampolla dove il vostro salvatore aveva rinchiuso il Demone che io ho sfidato e ucciso qualche decenno fa... - fece leccandogli la guancia - lo spettro ha assorbito i ricordi del demone essendo rimasto per tanto tempo dentro quell'ampolla, per questo si è comportato come il Demone ed è venuto qui in cerca di una vendetta che non era la sua - spiegò mentre la donna cercava di allontanarlo -piuttosto Monaco, credo sia venuto il momento di saldare il debito che hai contratto con me.
Lei sussultò quando il suo beep le strusciò contro l'interno della coscia.
Nei e Kall erano immobili di fronte a lui mentre i Monaci stavano per scagliarli contro i loro incantesimi.
- Credevo che foste persone riconoscenti - fece stringendole il seno nella mano - hai contratto un debito, ho salvato il tuo villaggio...
La ragazza, imbarazzata, non sapeva che altro fare.
- Pagherò io il debito Dark!
Lui si voltòe fissò Kall che aveva un'espressione determinata sul viso.
Lui abbozzò un sorriso divertito.
- E come pensi di farlo? - domandò divertito - Sarai il mio schiavetto per un mese? Spazzerai la casa da cima a fondo? Cucinerai per me quando avrò fame?
- Lo farò! Ma lasciami la ragazza, la voglio per me!
Quelle parole confusero non poco Dark Schneider, era la prima volta che Kall si interessava a qualcuno, figurarsi una donna.
Lasciò cadere a terra la donna e si avvicinò di un passo a Kall
- Farai qualsiasi cosa? - domandò con un ghigno diabolico - Mi pulirai la schiena? Mi porterai la colazione a letto tutte le mattine? Laverai i miei vestiti? Striglierai il mio destriero?
- Sì lo farò.
- Accorrerai quando ti chiamerò? - riprese divertito - A qualsiasi ora?
Lui parve non voler cedere.
- Abbandonerai lo studio della magia del Freddo per quella del Fuoco.
Kall tentennò, paonazzo.
- Sei proprio un credulone - fece scoppiando a ridere - Va bene, te la lascio questa donna... tanto non è nemmeno vergine.
Lei si imporporò coprendendosi alla benemeglio sotto lo sguardo allibito dei Monaci.
- A giudicare dal suo odore non lo è da parecchio - fece divertito - anche se poi va a scapito suo il non frequentare il mio beep! - fece raccogliendo Nei da terra e allontandosi senz'altro aggiungere - E poi ho del lavoro da fare... avevo un'invasione da portare avanti più di due ore fa... colpa vostra che mi avete distratto - fece seccato - Sbrigati Kall o ti lascio qui!
Kall fissò la donna in silenzio.
Poi, senza dire una parola lo seguì.
- Grazie - sussurrò riconescente.
Kall, che non compredeva la riconoscenza di quel che aveva fatto, si limitò a fissarla incerto.
Dark aveva recitato l'incantesimo di levitazione e si stava già allontando mentre Kall recuperava lo srapenil e galoppò veloce sulla scia dello stregone e di Nei.
Gettò solo un'ultima occhiata alle sue spalle, un vago sentimento umano sembrò sfiorare il suo cuore freddo, ma dopo essersi voltato si era già estinto.


Edited by misa1812 - 13/4/2008, 15:53
 
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view post Posted on 13/4/2008, 14:55
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Deeta Darks

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EPILOGO




Ikal Monroe sembrava irretire le orde di nemici con i suoi sortilegi magici, nemmeno la forza smisurata di Shiji Liji o Gain Esperanza sembravano eguagliare la sua perizia magica.
Iason Giran assisteva in disparte alla battaglia seguendo i suoi Assassini che si infiltravano veloci e precisi tra le linee nemiche uccidendo con infallibile perizia i capi dei vari gruppi.
Uno dopo l'altro i diversi drappelli della resistenza capitolavano, sangue e membra disfatte ricoprivano la vallata riarsa mentre urla disperate e gemiti erano coperti dai suoni della battaglia.
Gain Esperanza sembrava febbricitante, la sua spada magica assorbiva quelle anime dannate una a una rendendo il condottiero sempre piùforte, sempre più invincibile.
- Anima dopo anima il mio potere si accresce... - fece ridendo mostrando i perlacei denti bianchissimi simili a zanne - se continuo così presto avrò sufficiente potere da contrappormi anche a lui.
Erano anni che covava risentimento verso Dark Schneider, al pari di ogni Apostolo. Attendeva impaziente il momento di ucciderlo e assumere lui stesso il controllo dei vasti territori che aveva soggiogato con la paura e la sua magia.
Soul Eater vibrò imprigionando nuove anime nel suo interno, ed ogni volta emetteva una luce pulsante che spalancava quella pupilla di rettile incastonata nel rubino color sangue.
Un rumore assordante lo fece voltare e vide Shiji Liji abbattere un Troll con un pugno che lo tramortì all'istante, il Comandante Silenzioso contava più sulla sua smisurata forza fisica che sulle arti magiche.
La strega invece stava raccogliendo il suo bottino di guerra in mezzo a quel trambusto, legate da catene magiche alcune giovani donne imploravano la libertà ma Ikal Monroe se le strattonava a presso come trofei che avrebbe aggiunto al suo personale harem (ovviamente dopo che Dark Schneider avesse reclamato per sè le vergini più appetitose ). Ikal non si faceva problemi tra vergini e non vergini, per lei le donne erano giocattoli per il suo piacere, gli piaceva sentirle supplicare mentre alla catena si divertiva a stuzzicarle facendo loro provare piacere fino all'orgasmo, a volte a quei giochi partecipava anche Dark che restava spettatore fino alla fine, quando, ormai esauste l'una contro l'altra si lasciavano possedere ringraziandolo di porre fine al supplizio di Ikal.
L'invasione nel territorio di Iskandel proseguiva come da programma, neSsuno sembrava in grado di fermare i Quattro Apostoli, chiunque si opponeva finiva sconfitto ai loro piedi e lentamente la speranza scomparve.
Era ormai calata la sera quando Dark Schneider comparve in mezzo a loro, riuniti sotto il tendone principale a banchettare con carne di cinghiale e straripanti boccali di vino rosso.
La sua comparsa fu accolta dal silenzio, nessuno osò rinfacciargli la sua mancanza, si limitarono a scrutare la sua espressione, forse cercando di indovinare il motivo di quel ritardo.
- Così anche Iskandel è caduta, bravi - fece con un tono carico di malcelata ironia - ho visto che avete infilzato le teste dei capi rivoltosi sulle picche, è stata un'idea tua immagino Esperanza.
- Monito per chiunque decida di mettersi contro di noi - fece assaporando l'ultimo sorso di vino nella sua coppa - il terrore stronca la resistenza come uno schiaffo zittisce un bambino.
Ikal fissava il suo viso come alla ricerca di qualche reazione ma Dark restò impassibile.
- Ho visto che hai fatto buona caccia Ikal - fece volgendosi verso la strega - non mi aspettavo niente di meno da te.
Lei non replicò, compiaciuta.
Non erano poi così dissimili in fondo. Entrambi egoisti, pensavano al loro tornaconto personale, libidinosi in egual misura l'uno sembrava la metà dell'altra.
- Visto che ormai qui non ho altro da fare lascio a voi il resto - fece dando una scrollata di spalla lanciando un'occhiata a Shiji Liji che se ne stava meditabondo in un angolo - Domani penseremo a un altro piano per far cadere anche il resto della Regione... adesso sono stanco e mi aspetta una lucculliana cena, sempre che quel moccioso riesca a metter insieme una cena decente - fece scoppiando a ridere.
Nessuno di loro capì di cosa stesse parlando, lo fissarono mentre lasciava la tenda con un silenzioso sospiro, quasi sollevati che se ne fosse andato.

* * *




Kall fissò l'enorme pentolone in cui sobbolliva il brodo di pollo emettere gorgoglii di protesta.
Nei se ne stava appollaiata sull'enorme tavolo della cucina, assorta.
- Ha detto che tornava subito - protestò - ma quanto ci mette?
Spiò il libro di cucina e versò della verdura grossolanamente tagliata nel pentolone mentre affilati coltelli spezzettavano la carne sotto lo sguardo preoccupato del ragazzo.
Forme di pane levitavano sopra le loro teste andando a depositarsi sulla tavola appena allestita. Bicchieri di finissimo vetro scintillavano accanto a piatti di porcellana decorata e posate di argento.
- Sei sicuro che sia commestibile? - domandò l'Elfa con aria perplessa - Tu non hai mai cucinato Kall.
Il ragazzo non rispose, forse nemmeno lui sapeva rispondere a quella domanda.
Nei saltò giù dal tavolo ed afferrò le spezie gettandone una manciata all'interno del pentolone.
- Smettila Nei!
- Quella brodaglia puzza di cadavere ammuffito! - protestò - Cerco solo di darti una mano.
- Solo perchè voi Elfi odiate mangiare la carne non significa che sia cattiva - protestò risentito - e poi sto seguendo fedelmente la ricetta...
Il loro battibecco fu interrotto dalla comparsa dello stregone. Nei si gettò tra le sue braccia mentre Kall fissava la sua espressione, preoccupato del suo giudizio.
Anche se era cosciente che il sapore del cibo non fosse percepito da Dark non voleva venir denigrato dopo aver barattato quella donna con il fatto di essere il suo schiavetto.
- Vediamo un po' Kall cos'hai preparato - fece lasciando a terra Nei - speriamo sia almeno commestibile.
Si irrigidì porgendogli il mestolo.
Dark gli lanciò un'occhiata di superiorità ed affondò il mestolo nel calderone soffiandoci sopra e sorseggiando il brodo. Kall lo fissò speranzoso, Dark si voltò e arricciò il labbro.
- Non credo moriremo per stasera... Kall che fai lì in piedi, sono affamato, servi la cena!
Sedette a tavola con Nei che si piazzò di fronte, incantata a osservarlo mentre sbocconcellava del pane e addentava della carne inforcandola con una forchetta.
- Sei lento Kall, devo aspettare ancora molto? - brontolò voltandosi verso la cucina.
- Arrivo!
- Voglio del vino... vino rosso, vai in cantina a prenderlo!
Caracollò per la stanza discendendo a rotta di collo per i gradini umidi.
- Va bene questo? - domandò ansante di ritorno.
- No, voglio qualcosa di più buono - fece stappando la bottiglia con i denti e sputando il tappo di sughero - nel frattempo mi accontento di questo - ingollò il vino avidamente mentre Kall sospirava ridiscendendo in cantina - Che fine hai fatto Kall?
Nei scoppiò a ridere tappandosi la bocca con le mani.
Kall era il suo giocattolo, si divertiva ad umiliarlo, ogni qualvolta poteva lo derideva e questa scena si era ripetuta più e più volte da quando si erano riuniti a vivere assieme.
- Kalllll ho sete sbrigati!
Il ragazzo ricomparve con una bottiglia impolverata che doveva essere là sotto almeno da un centinaio d'anni.
- Credi ne sia valsa la pena?
Kall lo fissò perplesso.
- Se non ti fossi messo in testa di togliermi quel divertimento ora non saresti qui a farmi da schiavetto - fece strappandogli di mano la bottiglia e stappandola - che cosa ne hai guadagnato ragazzino? Nulla. Non credere che quella femmina ti sia riconoscente... domani si sarà già dimenticata di te.
Ma a Kall non interessava la sua riconoscenza, quando si era trovato contro di lei aveva percepito un calore che a malapena ricordava nel suo cuore. Un calore che aveva provato una sola volta da quando era nato, un calore che lui stesso aveva spezzato involontariamente. Per un istante si era ricordato che un tempo qualcuno lo aveva amato.
- Cerca di non commettere lo sbaglio di provare compassione - fece fissandolo - Tu mi appartieni, tu sei mio! Come lo sei anche tu Nei!
Ma a Nei non importava essere sua, lei era certa che non lo avrebbe mai lasciato, lei gli voleva bene e non desiderava abbandonarlo perchè per lei Dark Schneider era tutta la sua vita.
- Ti sei imbambolato Kall?- sbottò seccato - Ho fame se ancora non lo avessi capito - urlò sputando pezzi di carne e pane - Vedi di meritarti la mia magnanimità!
Scomparve in cucina mentre Nei si accoccolava contro di lui, sulle sue ginocchia. Quando era vicina a lui non aveva più paura.
Socchiuse gli occhi, per un attimo credette che Dark gli sorridesse amorevolmente, ma quando spalancò gli occhi l'espressione del suo viso non rivelava alcun sentimento. Distante... eppure lei sapeva che anche Dark nel fondo del suo cuore le voleva bene... e voleva bene anche a Kall anche se li trattava con distacco.
- Kall dove sei finito? Ho fame!


FINE



Edited by misa1812 - 13/4/2008, 19:23
 
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