| PARTE 1 - ANTARCTICA
"Kall..." "Kall, maledetto moccioso bastardo!" "KAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAALL" "Dannazione", pensò lo stregone delle fiamme, la tempesta di neve non accennava a fermarsi e i suoi continui ululati rendevano difficile anche un minimo di comunicazione. Comunicazione di cui Dark Schneider aveva sempre bisogno e che al contrario il suo figlio adottivo cercava sempre di fuggire, isolandosi nei suoi pensieri. Kall procedeva nella neve, fiero, sentendo le membra rinvigorite da quel gelo che sentiva parte di sè, quel gelo che lo aiutava a entrare in sintonia con la natura, lo aiutava a rillassarsi, e soprattutto leniva i dolori e gli orrori che aveva vissuto.
"Guardalo come ci sguazza in questo posto di m**da" pensò tra sè lo stregone, con un tono misto fra l'ammirazione e la satira. Non poteva che lasciare interdetti infatti la forza di volontà di quel ragazzo appena tredicenne e ancora acerbo in quanto a conoscenze magiche. Kall avanzava senza abbassare il capo davanti alle raffiche di vento e sembrava non facesse affatto fatica a camminare nella neve che gli arrivava quasi alle ginocchia. Ma il suo passo era leggero e al tempo sicuro, determinato.
In compenso Dark Schneider si teneva stretto nel mantello, chiudendo gli occhi con stizza e imprecando più di una volta per ogni passo. E pensare che per uno stregone del suo calibro, ridurre quella distesa ghiacciata in un laghetto primaverile sarebbe stato fin troppo semplice. Eppure faceva fatica a sostenere il passo del ragazzo, che essendo più leggero affondava di meno nella neve. Dark tirò su il cappuccio e tentò di affrettare il passo, rischiando quasi di capitombolare nella neve. Quando fu a pochi passi dal ragazzo iniziò ad urlare: "Certo Kall, che venire in un posto del c**zo come questo, solo ad un p**la come te poteva venire in mente...solo neve e vento, vento e neve, che due p*lle!"
Kall continuò incurante a camminare
"E poi dimmi un pò per quale c**zo di motivo non posso usare la magia! Mi sto ghiacciando anche la punta del mio *beep*, le chiappe ormai sono di marmo e pure da immortale riuscirò a prendermi un bel raffreddore...quello mica si cura con la stregoneria e i chierici li ho quasi sterminati tutti ormai, immagino le risate che si farebbe Gain sapendo una situazione simile. Dai che basta che usiamo un bell'Exodus e qui facciamo nascere una bella terra fertile così ci vieni a cogliere i fiorellini con Arshes... E poi a proposito, sentiamo un pò...che razza di scusa mi invento che hai voluto che la lasciassimo a casa, quella mica si accontenta di un gattino come souvenir, come minimo dovrò farle cacciare un cucciolo di Grifone"
Kall continuava a far finta di nulla.
"Bh Rai Bh Rain..."
"Fermo Dark!", Kall si girò improvvisamente verso il suo mentore. "Te l'ho già detto, voglio che questo viaggio lo facciamo ad armi pari, nelle stesse condizioni, senza usare la magia se non necessario. Ne ho bisogno, devo iniziare anche io a crescere...", i suoi occhi azzurri si perdevano nel buio quasi perpetuo di quelle lande, sotto quei capelli quasi dorati e così morbidi al tatto.
"Me**a! ME**A ME**A MEEEEEEE**A!!!, fa che sia qualcosa di serio Kall, o questa me la paghi brutto moccioso, spero che servirà a qualcosa l'avermi portato nel luogo più noioso del mondo, il buco del c**o del Sud, senza nessuno da ammazzare, senza regni da conquistare e soprattutto senza uno straccio di femmina...sempre che non ce ne sia qualcuna sotto al ghiaccio in fondo al mare, lasciatelo dire Kall, hai seriamente molto da imparare dalla vita"
Kall riprese il passo, Dark riprese il rosario di bestemmie e insieme ricominciarono il loro cammino, mentre la luna iniziava a illuminare d'argento la bianca distesa.
Edited by Daelthasaar™ - 8/4/2008, 22:25
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