Un corpo per Deeta

l'essere sorrise "Beh, di questi tempi è difficile che qualcuno se la passi bene." mormorò "Di queste non mi è riuscito di trovare le chiavi, nella confusione che regnava quando sono uscito." non disse da dove era uscito, ma chiaramente egli non si trovava incatenato in una taverna "Non ho potuto non sentire che parlavate di uno stregone, poco fa e mi chiedevo se non fosse lo stesso di cui mi aveva raccontato il vecchio che mi ha accolto per qualche tempo, prima che fossi rinchiuso dove mi hanno messo queste."

"Se sia lui non posso saperlo, ma di certo non mi sorprenderebbe... Egli è una leggenda per tutto il continente e le sue gesta rimbombano ovunque..." rispose Luwen prima di venire interrotta
"E non solo le sue gesta..." aggiunse Reina ridacchiando "Comunque se anche il vostro stregone è un immortale con i capelli argentei, non può essere che lui. Se lo cercate però non possiamo aiutarvi perchè se avete ascoltato il discorso fino infondo avrete anche sentito che non sa nessuno dove sia ora. Se nessuno sa dov'è e non avviene nulla nelle nostre terre, significa che è andato a trovare uno dei due Dei secondo me"

L'essere alzo le spalle "Non so se l'aiuto del negozio di magia sia alla mia portata." mormorò al dire di Misa con un sorriso "Però non mi dispiacerebbe verificarlo." aggiunse e poi tornò a guardare Reina e Luwen
"Sì da come ne parlavate sembrano lo stesso stregone." sorrise "Il vecchio sarebbe stato contento di sapere che era sopravvissuto alla sconfitta patita a Meta Likana." ridacchiò "Se mai lo incontrerò potrò vedere se le storie che mi ha raccontato su di lui erano vere." sorride "Anche se forse è più sicuro mantenersi alla larga da un tipo del genere." mormorò a voce più bassa
"Ad ogni modo." disse ora con atteggiamento serio, ma non scostante "Se ho ben capito e voi fate parte di questa fntomatica resistenza, forse può risultare conveniente per me unirmi ai vostri sforzi. Del resto questo mondo è cambiato al punto tale che io sia stato accolto in questa città senza vedere paura nei miei confronti, quindi credo che ora sia un mondo per il quale vale la pena combattere."

Reina lo guardò in modo molto strano, quasi volesse dirgli"e secondo te io ti credo" poi gli suggerì vie alternative anche perchè lui non aveva alcun potere in essa. Gli suggerì quindi di rivorgersi ad uno dei posti di guardia che si trovavano oltre il burrone a nord. Li avrebbe trovato una casa in legno dove un allevatore di suini resideva. Andando da lui e facendo il nome del Generale Loy avrebbe sicuramente avuto accesso alla guarnizione della zona e quindi tramite essa si sarebbe potuto unire all'Alleanza. Luwen non disse nulla, anche perchè di queste cose se ne occupava sempre il suo compagno, ma ai saluti gli fece comuqnue l'inbocca al lupo augurandosi di rivedersi presto.
La coppia intraraziale si portò oltre la piazza e poi verso la caserma per svolgere i suoi ultimi lavori prima della partenza.

Salutò i due che si allontanavano e poi si fece pensieroso "Un posto di guardia oltre il burrone a nord eh?" mormorò quasi tra sé "E fare il nome del Generale Loy ad un allevatore di suini." alzò le spalle "Beh dopotutto perché no?" chiese apparentemente a sé medesimo prima di voltarsi verso Misa "Il negozio di magia di cui parlava prima..." esordì con tono interrogativo "Lo gestisce Lei?"

[Reina e Luwen escono di scena e chissà se li rivedrete]

I giorni passarono normalmente ed il nuovo arrivato fece la conoscenza di molti abitanti del villaggio che si dimostrarono tutti molto accoglienti e cordiali. Forse il nome della città influiva in ciò ma chiunque vivesse li soffriva di una strana felicità e senso di fraternità insolita.

Un giorno la strega della bottega di magia si ritrovò di nuovo a corto di materiale perchè il suo corriere aveva avuto diverse disavventure sulla strada e quindi era in ritardo, inpiù i due suoi "animaletti" avevano rincarato la dose rompendo diverse ampolle e disperdendo polveri costosessime ed infatti furono duramente puniti dalla padrona.
Così misa dovette assentarsi dal negozio che decise di tenere chiuso. Lanciò su di esso un incantesimo per evitare che alcuni male intenzionati vi entrassero ma soprattutto per evitare che i suoi dipendenti vi ci avvicinassero. La maga era potente ma con lei decise di portare anche Deeta ed il nuovo amico Karabas. Tre esperti di magia sono un ottimo gruppo per ricercare sostanze e risolvere qualche questione con i fornitori... così assieme fuoriuscirono dalla cittadina, attraversarono la cupola di protezione e si spinsero verso il nord.

[Spazio libero per fare conversazione e azioni prima deigli eventi]

Karabas non era abituato a stare in compagnia... e si capiva, però si capiva anche che questa nuova situazione non gli dispiaceva affatto... poi dato che l'occhio vuole la sua parte... la compagnia era anche decisamente piacevole, anche se pensare a come Misa si fosse infuriata con i suoi animaletti, contribuiva a rendere più discreti i tentativi di qualche sbirciatina.
"E' proprio una bella città." mormorò "Incredibilmente meglio dell'ultima che mi ha ospitato." alzò le spalle "Di com'era prima che venisse devastata intendo. Senza gente, com'era quando ho potuto andarmene era migliorata anche quella."
poi cambiò improvvisamente discorso con un goffo quanto brusco tentativo di introdurre un altro tema di discussione...
"Capisco che abbiano fatto danni, ma c'era proprio bisogno di appendere a testa in giù il gatto e il leprecauno mentre facevamo i preparativi per la partenza?" sorrise

Sorrise osservando la "bambina" "Beh sì." mormorò "Ci vuole una discreta memoria per riconoscervi per com'eravate. Oltretutto dato che l'effetto è dovuto ad una miscela ignota non possiamo nemmeno pensare a dissolverne gli effetti." alzò le spalle "Piuttosto, dici che in città riusciranno a gestire quel portale, fino a che sarà possibile sigillarlo?" eh no... l'essere non era proprio abituato a stare in compagnia e sicuramente non in compagnia di giovani ragazze rispettabili, infatti invece di guardare dove camminava aveva gli occhi posati su soffici morbidità e fu per un caso che non sbatté il viso a terra dopo essere goffamente inciampato in una radice.

Dopo un giorno di cammino si trovavano a metà strada tra New Godbless e Kanan la città delle fragole. Misa era già stata li perchè aveva stretto rapporti commerciali con alcuni fornitori e aveva avuto anche una leggera infatuazione per un giovane donnaiolo. Il ritornare in quella città per questo non la entusiasmava più di tanto ma la possibilità di riparare un poco alle sue disgrazie era motivo più che sufficente.
Attorno a loro vi era la strada tutta contornata da un recinto e prati fioriti anche se la stagione non era una delle migliori per vedere i loro colori. Non faceva freddo ma la sera girare poco vestiti era un po azzardato. Il cielo era sereno e prometteva esserlo ancora per molto tempo, sufficente da ultimare il loro viaggio previsto.

Karabas sfruttò l'occasione per conoscere ancora meglio le sue compagne e sperimentare la vita sociale, ma anche perchè andando verso nord poteva arrivare forse da quell'allevatore e con esso arrivare all'Esercito.

Per strada non erano soli ed infatti un passante fermo a cavalcioni sulla recinzione gli salutò
"Ehi voi! Dove andate?"

Si voltò verso la voce, facendo tintinnare debolmente le catene "Per la nostra strada." mormorò in risposta, non con astio, ma con tono fermo e deciso... già...
non era proprio abituato alla vita sociale e chissà che effetto doveva fare il suo atteggiamento al curioso passante

"Se la vostra strada è questa, spero che sappiate dove conduce... Andate a Kanan? Andate a Fera? oppure dritti verso Macri?"
Queste città a chi non era del posto risultavano luoghi sconosciuti, si trattava di diversi villaggi uno consecutivo all'altro e di recente erano rimasti nella memoria di molti per essere luoghi salvati dalla prima ondata.

Il gruppo non volle dirgli dove andavano e proseguì il loro cammino, l'uomo sostò guardandoli passare e non dire nulla; anzi per quanto riguarda la donna, anche guardandolo in modo intimidatorio. Prese così fuori il suo berretto dalla tasca, se lo mise e poi corse verso di loro per recuperare strada. L'uomo non era brutto, era il classico TIPO, capelli lunghi ed abiti popolani non lasciavano molto immaginare il suo ceto sociale o alla sua mansione umile. Non aveva armi, o almeno non in vista, ma sembrava uno che se la sapeva cavare molto bene. Sicuramente parlava molto.

"Aspettate, aspettatemi!" disse loro recuperando gli ultimi metri. "State scappando dalla guerra? Come vi chiamate? "

Edited by Raven84 - 11/11/2015, 15:06

L'essere si fermò e si voltò, facendo tintinnare le catene... non era aggressivo, ma una corporatura come la sua, il mantello e la cappa che sicuramente avevano conosciuto giorni migliori qualche anno addietro e lo sferragliare di catene erano tutto fuor che rassicuranti...
osservò il ragazzo, anzi no, oltre il ragazzo, lo scrutò tanto intensamente che sembrava volesse guardargli dentro...
dopo qualche lungo istante finalmente parlò di nuovo
"Per quale ragione dovremmo aspettarti e viaggiare con te?" chiese "E perché dovremmo presentarci noi per primi?"
pareva non essere fatto per la vita sociale, però non parlava con astio... era già qualcosa