Un primo passo verso il futuro, Misa, Reina e Deeta sulla Luna

Deeta emise un urlo incredulo mentre l'Elfa si portò la mano alla bocca per soffocare un gemito (si sa, gli elfi sono esseri educati )
Vladimiro agitò le zampette come a cercare di fermare la padrona ma Misa non si preoccupò della reazione del cavaliere e lo fissò con aria contrita come a voler dire "ne vuoi un altro?".
Deeta afferrò il cavaliere per un braccio e prima che questi reagisse in qualsiasi strano modo lo trascinò con forza riuscendo a smuoverlo un poco, poi parve incavolarsi e lo strattonò di un altro passo, lontano da quell'incubatrice di angeli.
Misa la osservò non capendo mentre l'Elfa avanzava preoccupata per la reazione del compagno.

"Io?! Ma ti rendi conto che questi tra meno di un anno potrebbero essere la rovina per numerosi villaggi?! Dobbiamo prevenire questa catastrofe ora che sono deboli"
Il guerriero fu strattonato fuori dalla bambina mugugnante ma continuò ad agitarsi con la maga per quello che aveva fatto.
"Reina, ha ragione Misa, non possiamo permetterci di rischiare. Non sappiamo quali sono i loro poteri, ma se anche solo 1 è al di sopra di quello che ci aspettiamo potremmo fare ancora più danni" cercò di persuaderlo l'elfa
"Ma non ha senso quello che dite. Sono dei piccoletti, se uniamo le forze noi tre potremmo farcela senza problemi."
"Non siamo qua per loro, ma per un angelo molto più grande, dobbiamo risparmiare le energie per lui... molte energie." comandò l'elfa accarezzandogli un po il braccio.
"Va bene... Andiamocene allora prima che cambi idea"
"Il tempio di Horu è a solo 1 giornata di cammino verso il mare, ci siamo quasi"
A quelle parole si misero tutti e 4 in marcia ognuno con pensieri diversi ed altrettante aspettative.

[Scrivete vostri pensieri o altro. Non fateci arrivare a destinazione. Io torno il 7 gennaio con la seconda parte della storia e dopo si che ci si mena]

Vladimiro iniziò a correre per la stanza come un indemoniato, c'erano sì dei topolini rintanati nella parete ma era qualcos'altro a creargli un malessere.
Deeta lo osservò con attenzione e dopo un poco lo afferrò sotto le ascelle e lo sollevò di peso rintanandosi in un cantuccio.
Misa parve finalmente crollare di sonno mentre Deeta bisbigliava qualcosa all'orecchio del gatto mannaro.
quanto al cavaliere se ne stava già da un pezzo a russare mentre l'elfa si era appartata fuori a respirare un poco di aria buona, aveva detto lei.

Edited by misa1812 - 7/1/2014, 21:15

[Rieccomi qua]

Dopo la notte passata sotto un vero tetto, il gruppo si rimise in marcia direzione costa. Il tempio di Horu era un luogo sacro di una antica religione politeista ormai in rovina data la sua età. Come tutti i templi di quella religione, aveva una pianta circolare con grosse volte e archi. Il tema curvo doveva essere qualcosa di rilevante in tale religione.
Alla vista del mare i loro cuori si rasserenarono in parte perchè sapevano che mancava davvero poco. Proprio in riva stava un assembramento di case, probabilmente pescatori dato l'odore, tutte in paglia e legno. Moli davano direttamente sull'acqua dove alcune imbarcazioni si lasciavano trasportare dalla corrente. Un gabbiano emise il suo verso e atterrò poco dinnanzi a loro fermandosi ad osservarli.

Deeta si stupì non poco per quel suo comportamento, il cavaliere alle sue spalle borbottò qualcosa maledicendo la maga mentre l'Elfa sembrava non scomporsi di fronte a quella sua reazione.
"Che razza di strega è per comportarsi in modo tanto infantile?"
- hai ragione - miagolò Vladimiro - mi vergono per lei.

Il gabbiano che si era posato dinnanzi a loro non si mosse continuando ad osservare il gruppo e quella svitata che gli correva incontro. Solo all'ultimo egli si mosse volando poco più in là per evitare di essere colpito. Il suo sguardo si mosse verso altri obbiettivi e li rimase fino a quando non passarono tutti.
Misa in preda ad una crisi di cibo volle subito andare ad assaporare le pietanze del luogo ma non vi era alcun ristorante o taverna o locanda, c'erano solo case. Il gruppo chiese in giro informazioni ma ottennero solo spiegazioni di come questo piccolo villaggio fosse dedicato alla sola pesca e delle cattive battute avvenute ultimamente.
"Da quando il cielo è esploso i pesci sono diminuiti. E' davvero un periodo difficile per noi." gli disse uno dei pescatori con ancora la canna in mano e un secchio mezzo vuoto di pesci.
"Se desiderate un po di pesce, qui ne troverete quanto volete, ma nessuno ve lo offrirà. Vi consiglio di proseguire il vostro viaggio appena possibile"
"La ringrazio" ringraziò Reina "Era infatti nostra intenzione andare oltre già prima che il sole sorga. Siamo diretti al tempio di Horu per un una spedizione archeologica"
"Archeologia? Non conosco questo essere ma so che il tempio ultimamente è fonte di molte leggende. Si dice che sotto le sue arcate si nasconda la tomba di un sacerdote e che il suo fantasma aleggi ancora in quel logo in cerca dei suoi occhi. C'è anche di dice è diventata la tana di un gruppo di lucertoloidi e che il loro capo abbia dei denti come quelli di uno squalo!"

Il pescatore espose altre 2 o 3 leggende dalla dubbia veridicità ma si sa molto comuni tra i popolani. Così si allontanarono da lui dirigendosi ai margini delle abitazioni per sostare un momento.

Non appena ristabiliti ripresero il cammino e ancora prima che il sole giungesse al suo apice si trovarono in vista del tempio. Come avevano sentito, quello che si trovarono dinnanzi era un vero e proprio monumento decaduto, pieno di detriti e segni dell'avanzare della natura e dell'abbandono più completo. A stento si poteva intravedere la presenza di un muro e di certo non si poteva capire quale era la sua forma originale.
Ne Luwen ne Misa sentirono presenza di magia ne di alcun pericolo. Lentamente e prestando la più elevata attenzione percorsero la distanza che li distanziava. Pietre banche e verdi ricche di rampicanti formavano la corconferenza esterna, più si avanzava al suo interno (sempre che fosse l'interno) il pavimento scendeva tramite dei gradini fino a giungere a quasi 10 metri sotto il livello del terreno dove stava un altare circolare. Tutto attorno a loro vi erano una sorta di gradinata dove probabilmente si sedevano i fedeli intervallate da corridoi di scalini.
[Come forse ho già ripetuto più volte, immaginatevelo un grosso anfiteatro classico romano solo su tutta la circonferenza. Poi ci saranno altri dettagli tipo colonne nelle varie gradinate,arcate sui corridoi di scalini o altro ma non sarà molto rilevante... credo]

[belle le immagini usate per il topic]
Deeta corse avanti agli altri ed iniziò a scendere verso il centro, il cavaliere urlò qualcosa ma lo ignorò, Vladimiro se ne stava attaccato al suo giaccone spaventato, sembrava una banderuola al vento.
"Giù, giù!"

Quando la bambina toccò il pavimento dell'altare una sfera di colore azzurro la inglobò. Ella però continuò a correre e solo giunta all'altare si voltò un attimo accorgendosi dell'avvenuto. Misa non fu in tempo a fermarla e giunta anche lei infondo alle tribune fu però respinta da quella sfera. Osservando la sfera si distinguevano alcune venature più scure ed una spece di foschia che passava e girava attorno ad essa.
Non si udì altro, ne una voce ne un pensiero, ne un rumore.

Luwen aveva cercato di dirgli di essere prudente ma nessuno la ascoltò a parte Reina che stava ancora scendendo e alla vista dei due che si rincorrevano era rimasto fermo.