Raven84 |
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| Tra di loro vi era Reina che sentendo lamentele prima fece finta di nulla, poi studiato il discorso in mente glielo espose. Si voltò verso di lei e con voce autoritaria: "Nessuno le fa una colpa se lei è bassa, basta che chieda cortesemente di spostarsi e non provi a spingere per ottenere cio che..." Fu in quelle ultime parole che egli aprì gli occhi e osservò che si stava rivolgendo alla sua vecchia amica. Lei si sentì subito offesa da quelle parole ma poi vedendo chi le pronunciava non potè non sorridere ed essere molto felice della sua presenza. I due subito si salutarono da buoni amici e poi non esitò a cedergli posto davanti così che potesse vedere meglio.Nel mentre sussurrò qualche parola ad uno dei suoi compagni li vicino.
Il fuoco si spense improvvisamente e così anche la musica. La città cadde nel buio e nel silenzio. Anche le luci che addornavano le case erano sparite. Solo la luna permetteva di vedere qualcosa ma ella non era molto forte quindi si era quasi cechi. Nessuno si azzardò ad accenderle o a farsi luce in qualche modo e così fecero anche gli ospiti. Un tintinnio di una campanella si udì, poi un altro ed un altro ancora. Alto nel cielo ci fu una esplosione da essa si generò una sfera luminosa che illuminò parte della piazza. Al centro un uomo vestito di nero, probabilmente un chierico o sacerdote con le mani in cielo come ad indicare la sfera luminosa, diede inizio all'evento. "Che luce fu... Che le ombre tremino la sacra luce... Solo essa può salvarci" Dette quelle parole tutti quelli che erano ancora al buio spinsero per entrare nella luce.
Edited by Raven84 - 30/11/2012, 15:25
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