Gli Dei della 6 corde, video di mostri e geni vari

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Beldin
view post Posted on 23/9/2007, 22:17




mi dispiace zazà, ma stavolta l'hai sparata proprio grossa: tutti i nomi che hai citato non sarebbero esistiti senza hendrix, e sono stati loro stessi a dirlo

Hendrix rappresenta, una eccellenza della chitarra e questo a prescindere dal genere musicale in cui si è misurato in vita. Trovo che non sia mai veramente importante per uno strumentista cosa si suoni in realtà ma come si suoni. Pur trovando la sua musica piuttosto noiosa (parere personale) non posso non rilevare la capacità comunicativa di cui disponeva questo grande artista, capacità che si palesava attraverso un fraseggio di derivazione blues assai ricco ed intensamente lirico, molto coinvolgente. A differenza di molti ritengo che Hendrix non sia stato quel mostro inarrivabile di tecnica che spesso si dipinge, anzi, ormai le sue cose possono farle quasi tutti e ci sono milioni di chitarristi anche semi-sconosciuti in grado di superarlo abbondantemente. Come sempre accade però la cifra dei grandi musicisti risiede altrove. Hendrix possedeva quella "voce" inconfondibile e caratterizzante tipica degli artisti di alto spessore che gli permise di illuminare il proprio strumento di una luce inedita in grado di fare scuola e di portarlo a guadagnarsi il rispetto di musicisti (e non solo chitarristi) di ogni estrazione. Egli non possedeva la preparazione di Jim Hall o il tocco di Julian Bream ma nonostante ciò mi sento di metterlo ugualmente accanto ai grandi nomi della chitarra del '900 perchè con loro ha condiviso qualità delle idee, intensità ed originalità espressiva. Personalmente lo ritengo tra quei quattro o cinque chitarristi elettrici che prima degli anni '70 meritano menzione assoluta (Christian, Montgomery, Hall, Pass, Breau...) e non ho timore di affermare che ascoltare Hendrix, con tutti i suoi difetti, è lungamente preferibile ad eserciti di chitarristi Jazz e classici infinitamente piu bravi tecnicamente ma altrettanto impalpabili concettualmente.
 
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Daelthasaar™
view post Posted on 23/9/2007, 22:19




Considera che a parte Blackmore e Gilmour non mi piacciono molto gli artisti che ti ho nominato, ma li ho solo rapportati al periodo storico musicale.
Sicuramente Hendrix aveva il suo gusto, che però non si incontra col mio, anche se ci sono buone canzoni e canzoni a mio giudizio aberranti (Foxy Lady su tutte).
Nonostante apprezzi musica Americana, ritengo che gli americani, e in particolare gli afroamericani siano in genere privi di gusto.
Sono grandi nel senso del ritmo, ma quanto ad armonia e melodia li ritengo davvero mediocri.
Ci tengo a precisare che non è un'affermazione derivata da razzismo ma di presa di coscienza di quella che è la differenza tra la cultura musicale europea rispetto a quella del resto del mondo, e che comunque è riferita a gusti personali.
Nè tantomeno è un discorso da metallaro che non ama gli altri generi, non mi piacciono ma li rispetto, nel limite della loro genuinità.

Ribadisco che in Hendrix non trovo questo fulgore e che piuttosto preferisco un Chuck Berry che ai tempi fu a mio avviso decisamente più innovativo di Hendrix pur possendendo una tecnica minore.

Edited by Daelthasaar™ - 23/9/2007, 23:23
 
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Beldin
view post Posted on 23/9/2007, 22:23




CITAZIONE
Nonostante apprezzi musica Americana, ritengo che gli americani, e in particolare gli afroamericani siano in genere privi di gusto.
Sono grandi nel senso del ritmo, ma quanto ad armonia e melodia li ritengo davvero mediocri.

vaglielo a dire ai jazzisti, che da questo punto di vista hanno una preparazione che solo i musicisti classici possono avere (quelli di composizione)

qualsiasi metallaro dal punto di vista melodico o armonico non è nulla vicino a un john coltrane o a un charlie parker, per non parlare di miles davis o di migliaia di altri nomi, anzi, il metal dal punto di vista armonico è un genere estremamente involuto

la cultura musicale europea non è la più completa del mondo, e questo è poco ma sicuro, l'unica cosa per cui l'europa (e conseguentemente l'occidente, america compresa) sta sopra ad altre culture musicali è l'armonia, perchè quanto a ritmo e melodia ne prende a nastro, in maniera indecorosa, a volte
 
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Daelthasaar™
view post Posted on 23/9/2007, 22:27




Per quanto riguarda il ritmo sono io il primo a dirlo, per quanto riguarda il senso dell'armonia "innata" non ti do ragione.
Quello dei Jazzisti è un senso dell'armonia costruito su studi sullo strumento che a volte divengono fin troppo sterili.
Io parlo di senso innato, gli afro ce l'hanno da vendere, gli europei no...e se andiamo sull'armonia nuda e cruda allora la musica tradizionale orientale batte tutti.

in seconda fase, non puoi fare di tutta l'erba un fascio riferendoti al metal con la frase
CITAZIONE
qualsiasi metallaro dal punto di vista melodico o armonico non è nulla vicino a un john coltrane o a un charlie parker, per non parlare di miles davis o di migliaia di altri nomi, anzi, il metal dal punto di vista armonico è un genere estremamente involuto

quando non è assolutamente vero, oltretutto citi nomi di gente che ha più di 50 anni di carriera sulle spalle, quindi anche un'esperienza e conoscenza dello strumento impressionante.
 
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Beldin
view post Posted on 23/9/2007, 22:32




la musica tradizionale orientale non ha armonia zazà

le maggiori espressioni orientali, che sono sostanzialmente il raga indostano indiano (anche quello carnatico, anche se ha una funzione più rituale per cui musicalmente meno complesso), e la musica tradizionale cinese e giapponese, sono praticamente prive di armonia, perchè si tratta di musica sostanzialmente modale

è dal punto di vista melodico che queste musiche sono superiori a quello occidentali (oltre che per quello ritmico). per fare un esempio, laddove noi usiamo 12 note, il raga ne usa 22, da cui derivano quindi melodie con sfumature molto più complesse delle nostre, che non non sappiamo cogliere

viceversa la cultura europea (e conseguentemente occidentale) ha avuto uno sviluppo più "verticale", armonico, e da questo punto non ha eguali

ora, gli unici generi che in occidente hanno sviscerato a fondo e completamente tutti i tipi di soluzioni attuabili con gli strumenti occidentali sono la musica classica (intesa come tradizione che va dal medioevo a fino alla fine degli anni 50) e il jazz

CITAZIONE
in seconda fase, non puoi fare di tutta l'erba un fascio riferendoti al metal con la frase

questo è vero, ma ache andando a brani costruiti da gente come jason becker, steve vai o malmsteen, l'armonia non ha nulla di più delle canzoni pop. ovviamente ci viene ricamato sopra un sacco di virtuosismo melodico (fatto di scale e arpeggi), in certi casi anche pregevole, per carità, e non solo tecnico e basta, ma dal punto di vista armonico siamo proprio alle basi: normali cadenze, pochissime modulazioni

il che non vuol dire nulla sia chiaro, anche con armonia banalissima si può dire molto, molti corali di bach sono semplicissimi da questo punto di vista
 
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Daelthasaar™
view post Posted on 23/9/2007, 22:42




CITAZIONE
la musica tradizionale orientale non ha armonia zazà

sì infatti ho sbagliato a scrivere, infatti ho parlato prima di ritmo, poi di armonia e poi di nuovo di armonia.

CITAZIONE
ora, gli unici generi che in occidente hanno sviscerato a fondo e completamente tutti i tipi di soluzioni attuabili con gli strumenti occidentali sono la musica classica (intesa come tradizione che va dal medioevo a fino alla fine degli anni 50) e il jazz

giustissimo, entrambi forme musicali "colte" e non popolari.
con la differenza che il jazz a me è sempre sembrato una forzatura, come forzatura è la musica classica contemporanea, perchè è vero che la dodecafonicità, l'esatonalità o i cromatismi fanno parte da sempre della musica, ma a mio avviso raggiungono livelli di musica matematica.


Alla fin fine credi che esista un genere in cui non vi sia un eccesso di semplicità o di matematicità?
Io credo di no...poi si va come al solito a risolvere sul gusto personale.
E' ovvio che i tuoi studi ti portino a penetrare i meandri della musicologia, ma per quanto grandi jazzisti abbiano studiato una vita, ci sono i vari Mozart, etc... che se non erano autodidatta, poco ci mancava.
Alla fine la musica è ricerca o spontaneità? O tutte e 2?
Comunque siamo andati molto OT, visto che si parlava di virtuosismi tecnici... :lol3.gif:
 
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Beldin
view post Posted on 23/9/2007, 22:48




sebbene certi professionisti ci marciano, il jazz nasce come espressione più viscerale e emozionale, visto che si riappropria di una tradizione che l'occidente, a differenza delle altre culture, aveva perso, ovvero l'improvvisazione

il fatto che un genere sia "colto" non significa che non sia ascoltabile o apprezzabile a più livello, e da questo punto di vista il grande jazz non ha nulla a che vedere con la classica contemporanea (e anche li ci vuole un bel distinguo), gente come chat beker, miles, bill evans o jim hall sono il lirismo e l'emozione pura

e anche sulle tecniche tipo dodecafonia o cromatismo usati massiciamente, tutto sta a chi li usa: shonberg e webern erano dodecafonici, ma assolutamente melodici da ascoltare, debussy o mussorsgy fanno musica non-tonale, come satie, ma ci sono poche cose più melodiche

CITAZIONE
E' ovvio che i tuoi studi ti portino a penetrare i meandri della musicologia, ma per quanto grandi jazzisti abbiano studiato una vita, ci sono i vari Mozart, etc... che se non erano autodidatta, poco ci mancava.

questa non l'ho capita: pochi nell'intera storia della musica hanno avuto una preparazione musicale, fin dalla nascita, visto la famiglia in cui era nato, così completa e sfacciettata come Mozart (da questo punto di vista beethoven è stato molto più sfigato, per quello mi piace anche di più :lol: )

da questo punto di vista compositori come borodin o kimsky-korsakov o la maggior parte dei jazzisti fino agli anni 50 si erano autodidatti

e musicalmente un john coltrane nella storia della musica non sfigura affianco a un beethoven, questo è certo
 
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Daelthasaar™
view post Posted on 23/9/2007, 23:09




CITAZIONE
e anche sulle tecniche tipo dodecafonia o cromatismo usati massiciamente, tutto sta a chi li usa: shonberg e webern erano dodecafonici, ma assolutamente melodici da ascoltare, debussy o mussorsgy fanno musica non-tonale, come satie, ma ci sono poche cose più melodiche

ovvio, anche Mozart e Wagner hanno fatto i loro bei esperimenti.

Purtroppo poi resta il grado di fruibilità personale...
per me ascoltare in continuazione tempi dispari, la maggior parte degli ottoni e chitarre elettriche con suono pulito (meglio la vecchia sana chitarra acustica o semiacustica) rimane un'esperienza angosciante...
l'improvvisazione è un'alta forma d'arte musicale che approvo, apprezzo e supporto ma va bene in alcuni frangenti, ma farne una regola e un canone esula dai miei gusti.
una jam session è una cosa che per me funziona in quanto tale, live, ma non da mettere su un disco.

La leggenda dice che Mozart abbia iniziato da solo a 3 anni e poi che il padre viste le doti del figlio abbia iniziato gli insegnamenti.
SPOILER (click to view)
Mozart è troppo gaio come musica, anche io preferisco il buon vecchio Ludwig


Sicuramente Coltrane ha fatto grandi innovazioni nell'ambito dell'armonia, ma metterlo a livello di Ludwig, non mi pare il caso.
SPOILER (click to view)
poi suonava la tromba... :lol: , che è uno strumento che davvero non digerisco

Se non altro per l'accezione in senso artistico e non puramente tecnico/innovativo.
Così come nemmeno il migliore Zappa (altro grande innovatore) potrebbe essere portato a tali paragoni.
 
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niandra82
view post Posted on 23/9/2007, 23:13




CITAZIONE
Alla fine la musica è ricerca o spontaneità? O tutte e 2?

penso che ad un musicista servirebbero tutti e 2, la spontaneità è ciò che crea arte e la ricerca è quella che riesce a rendere unico un artista, riconoscibile con solo "2 note"

avere solo una delle 2 caratteristiche renderebbe un opera d'arte troppo inarrivabile-inascoltabile, nel caso di sola ricerca, o poco personale nel caso di sola spontaneità, anche se ci sono eccezioni come "niandra lades and usually just a t-shirt" di frusciante, per citarne uno.
il suono è parte integrante del messaggio, e se si vuole dare qualcosa di personale tale deve essere tutto ciò che lo circonda.

di musica non tonale, dodecafonica, armonia , melodia eccetera poco mi importa, l'importante è ciò che si trasmette, indipendentemente da ciò che piace.....

ritornando ad hendrix, spontaneità e ricerca non gli sono mancati.
l'unica cosa che gli si può "imputare" sono i molti eccessi, che hanno coptruito il mito della persona e offuscato la genialità-bravura dell'artista
 
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Beldin
view post Posted on 24/9/2007, 07:58




CITAZIONE
poi suonava la tromba... :lol: , che è uno strumento che davvero non digerisco

coltrane era sassofonista tenore, e soprano

e ti assicuro che non è esagerato considerarlo uno dei grandi, con la g maiuscola, al pari di molti grandi compositori

proprio adesso è uscito un libro-saggio, che ha spopolato, dal titolo "the house that trane built"

le innovazioni di coltrane, più che in ambito armonico (che diciamo la verità, l'armonia occidentale nell'800 era già esaurita, sebbene siano stati scoperti modi diversi di usare le stesse cose, dopo), sta in ambito molodico e ritmico, e nell'esplorazione che ha fatto in tutte le musiche del mondo, alla ricerca di questa "assoluta verità" che percepiva in ogni musica

inoltre alcune delle sue composizioni sono tra le più belle del novecento, e spesso hano fatto scuila, come giant step (per quanto cervellotico questo brano sia)

lui è un esempio di completa compenetrazione trta uomo e musica

http://it.youtube.com/watch?v=q6WwuxqXPOg&...related&search=
http://it.youtube.com/watch?v=2pXWKwUYGKg
http://it.youtube.com/watch?v=2kotK9FNEYU
CITAZIONE
di musica non tonale, dodecafonica, armonia , melodia eccetera poco mi importa, l'importante è ciò che si trasmette, indipendentemente da ciò che piace.....

questo è senz'altro vero, ciò che conta è il messaggio, non il veicolo del messaggio
 
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Daelthasaar™
view post Posted on 24/9/2007, 09:04




Suona comunque un aereofono :lol: e per quanto conosca differenze tra trombe, trombone, trombette, sax soprano, sax tenore, clarino e clarinetto, per me sono della stessa pasta.
Non mi piacciono e c'è poco da fare.
Inoltre non sono d'accordo con l'affermazione
CITAZIONE
alcune delle sue composizioni sono tra le più belle del novecento, e spesso hano fatto scuila

e continuo a dire che è infinitamente diverso e inferiore ai vari grandi della musica classica, non è nemmeno su un livello di prossimità in quanto Beethoven Mozart e Bach sono universali mentre Coltrane non lo è.
E se Coltrane è il massimo del 900 allora la musica è bella e finita.

E poi, scusa, in base a cosa lo dici?
Perchè può essere sono un'affermazione personale o qualcosa detta da critici che comunque lasciano il tempo che trovano, perchè una buona intuizione e costruzione di una musica non vuol dire per forza eccellenza.

Lungi da me decretare cosa sia migliore, lo ritengo solo un atto di superbia, perchè c'è così tanta musica là fuori che è umanamente impossibile dare un giudizio, io non faccio una classifica nemmeno tra la musica che mi piace, perchè la musica va apprezzata per sè stessa e non in quanto confronto.
 
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Beldin
view post Posted on 24/9/2007, 09:57




CITAZIONE
Suona comunque un aereofono :lol: e per quanto conosca differenze tra trombe, trombone, trombette, sax soprano, sax tenore, clarino e clarinetto, per me sono della stessa pasta.

guarda che c'è una differenza enorme tra uno strumento con ancia e senza, tra tromba e sax, anche a prassi esecutiva, c'è un abisso. glistumenti a fiato restano comunque ciò che c'è di più vicino alla voce umana, e per tanto hanno un grado di naturalità maggiore rispetto agli altri, e questo è uno dei loro punti di forza

la tromba in particolare è lo strumento più vicino alla voce umana, anche per il modo con cui viene suonata

CITAZIONE
e continuo a dire che è infinitamente diverso e inferiore ai vari grandi della musica classica, non è nemmeno su un livello di prossimità in quanto Beethoven Mozart e Bach sono universali mentre Coltrane non lo è.
E se Coltrane è il massimo del 900 allora la musica è bella e finita.

E poi, scusa, in base a cosa lo dici?
Perchè può essere sono un'affermazione personale o qualcosa detta da critici che comunque lasciano il tempo che trovano, perchè una buona intuizione e costruzione di una musica non vuol dire per forza eccellenza.

lo dico sulla base dello studio dell musica occidentale, sia dal punto di vista storico (partendo ancora dalla grecia antica), cosa che ho già fatto, che dal punto di vista pratico (cosa che continuo a fare e che è il mio campo, visto che oltre a suonare al conservatorio studio anche testi di composizione)

coltrane non è il massimo del '900, di sicuro però è UNO dei massimi, al pari di shoenberg, webern, berg, satie, stravinsky, charlie parker, miles davis o bill evans, e in ambito extra-europeo a gente come ravi shankar e altri maestri tradizionali. e questa è una cosa ormai accettata unanimamente a livello accademico internazionale, e l'ascolto e l'analisi, fatti senza pregiudizi di sorta, lo confermano. ovviamente il confronto non deve essere fatto solo dal punto di vista compositivo, perchè ovviamente una musica "esatta" come quella europea, dove tutto è perfettamente è composto, ha appunto un grado di esattezza superiore a musiche che sono fatte da composizione+improvvisazione o da improvvisazione libera. il fenomeno musicale va valutato nella sua interezza, e da questo punto di vista c'è sempre un maggior grado di equità nei conronti tra le vette massime delle varie tradizioni musicali

cosa che ho sperimentato con mano, e che continuo a fare: ormai ai corsi di teoria e solfeggio si prendono in esame anche i soli di louis armstrong accanto ai canoni di brahms (cosa che mi è successa di persona, proprio quest'anno), proprio perchè l'eurocentrismo spinto non ha ragione d'essere, dal punto di vista qualitativo

l'italia in questo arriva sempre in ritardo, ma se adesso accanto ai corsi classici ci sono quelli di musica extra-europea, di jazz e di musica elettronica un motivo c'è, ovvero che si è preso atto che la superiorità è fittizzia

quanto all'universalità di mozart bach o beethoven, anche essa non esiste, visto che nella maggior parte dei casi si riduce al fatto che sono gli unici tre compositori classici che la gente conosce. da questo punto di vista, per un occidentale che ha approfondito lo studio della musica (occidentale ma anche no), coltrane o altri autori (anche classici, come ravel o debussy, o bartok ancora di più), si rivelano molto più universali dei 3, che sono completamente immersi nella musica europea, e da lì non si schiodano (non è una colpa, ma di fatto è così), e quindi per un orientale risultano molto meno comprensibili rispetto a musicisti che nella loro carriera hanno approcciato e studiato le musiche di tutto il mondo (certo questa è una tendenza che è arrivata dopo bethoven, per cui mica è colpa loro). ovviamente senza questi 3 e altri ancora tutto quello venuto dopo non sarebbe successo, ma è inutile venerare i passati al di sopra dei loro meriti (aggiungiamoci che la distanza temporale aiuta la creazione di un'aura mitica insuperabile che è solitamente, solo un mito. passi per bach e beethoven, ma ce ne sono a bizzeffe di autori che amo molto più mozart, la cui importanza sta iniziando a venir valuta al ribasso ultimamente. della serie da "divin fanciullo" superiore a chiunque, a uno dei più grandi ma con altra gente alla pari e anche superiore)

nel caso specifico di coltrane poi, senza di lui tutto il prog non sarebbe esistito, visto che è stato dichiaratamente uno dei principali ispiratori (nell'utilizzo dei modi e della dilatazione temporale) di gruppi come i king crimson o gli yes

coltrane è a tutti gli effetti non solo uno dei Grandi del '900, ma una delle vette più alte raggiunte dall'occidente in campo musicale. questo ormai è fuor di dubbio, se si studia nei conservatori un motivo c'è

Edited by Beldin - 24/9/2007, 11:17
 
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Daelthasaar™
view post Posted on 24/9/2007, 10:16




Io parlo di universatilità in senso di fruibilità...i 3 che ti ho nominato sono indiscutibili a livello di percezione sonora.
 
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Beldin
view post Posted on 24/9/2007, 10:19




non è vero: sono indiscutibili per un occidentale che è abituato a un certo tipo di musica

ad esempio un membro della tribù dosu a cui vennero fatti ascoltare gli improvvisi di shubert (parliamo di una delle più belle composizioni di sempre) li giudicò una musica monotona e priva di espressività

conosco molte persone, ragazzi ma anche no, italiani che trovano inascoltabile la musica classica o certi compositori, spesso per ignoranza, ma appunto tutto viene da lì: se non si conosce un linguaggio, non si capisce il messaggio

e ti dirò, anche tra gente che se ne intende, conosco molti (ultimamente moltissimi) che trovano mozart terribile, altri che considerano bach cervellotico e poco ispirato e altri beethoven prevedibile

una volta che si ha familiarità con il linguaggio e si compie un analisi, è indiscutibile che la musica tradizionale indiana quanto a complessità non ha nulla di meno dei grandi compositori europei (per con un sistema di organizzazione sonora completamente diverso) e così molti musicisti jazz o di altri tipi di tradizione
 
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Daelthasaar™
view post Posted on 24/9/2007, 11:09




Sì ma tu stai sempre portando più il discorso verso la musicologia e sempre più distante dalla fruizione.
Perchè per quanto interessante sia lo studio delle strutture e delle forme musicali, è un fenomeno che al giorno d'oggi, nell'era della globalizzazione, mi sembra quanto mai forzato e piegato verso quel senso di cultura globale che fa tanto radical chic
 
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32 replies since 11/12/2006, 11:12   197 views
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